“MI PORTO A LETTO TUTTA LA FELTRINELLI”: LO SLOGAN DELLA DISCORDIA

“MI PORTO A LETTO TUTTA LA FELTRINELLI”: LO SLOGAN DELLA DISCORDIA

Slogan d’effetto: “Stasera mi porto a letto tutta la Feltrinelli” Uno slogan cha da adito a un palese doppio senso e che a Bari ha creato non pochi imbarazzi: “Stasera mi porto a letto tutta la Feltrinelli”. Frase di sicuro effetto, creata da una delle case editrici tra le più importanti in Italia, per la presentazione del reader Kobo, dispositivo informatico che consente di acquistare e leggere libri. I dipendenti, lavorando con alle spalle una dicitura alquanto equivoca, hanno manifestato la loro contrarietà a tale réclame, in quanto, costretti a subire subdole battutine di acquirenti troppo scaltri. Stesso problema a Lecce, Napoli, Roma e Torino. I lavoratori, pertanto, tramite i sindacati hanno chiesto all’azienda di modificare la campagna di comunicazione. In un incontro sindacati-azienda, Elena Maria Vanelli, segretaria nazionale della Fisascat CISL, dichiara: “Abbiamo denunciato la bassezza culturale e la lettura offensiva dello slogan verso il personale delle librerie perché nelle librerie si registra un certo disagio. C’è un contenuto ambiguo e eccessivo di questa campagna di comunicazione …..L’azienda, si è giustificata affermando che tale slogan è stato oggetto di analisi e di test di gradimento da parte di una società specializzata di marketing e che la campagna stessa durerà fino a fine anno ma, a fronte della richiesta di interrompere tale campagna pubblicitaria, è stato risposto che avrebbero portato l’istanza direttamente all’ufficio marketing, non essendo tema rientrante nella sfera d’azione dell’ufficio risorse umane. Siamo ancora in attesa di risposte”. Sicuramente, ancora per un mese gli impiegati dovranno esercitare le loro mansioni, con alle spalle il tanto discusso slogan e subire le battutine ambigue di chi approfitta di tutto per perseguire un proprio scopo. L’azienda sicuramente ha centrato il suo obiettivo, ossia, quello di vendere e di focalizzare l’attenzione sul prodotto, anche a scapito del personale dipendente. Possibile che in Italia, a partire dalle note vicende politiche a finire alla vendita di un prodotto, sia sempre il sesso la sola cosa che attira l’attenzione e che va sempre bene. A quanto pare proprio nessuno vuole cambiare questo stereotipo e puntare su qualcosa di più costruttivo.