VENEZUELA: NON ERA QUESTA L’IDEA DI LIBERTA’

VENEZUELA: NON ERA QUESTA L’IDEA DI LIBERTA’

La señora Margarita, passo deciso accompagnato da un bastone leggero alla mattina e pesante già a mezzogiorno, vive in uno di quei paesi delle Ande dove una sola strada asfaltata arriva, salvo i crolli di sempre delle stagioni delle piogge. Bailadores, nome che poco a che vedere con il ballo, visto che cento metri in piano non sono mai riusciti a scappare dalla montagna. Ha una piccola casa, professoressa d’inglese, arrivata dalla spagna in fasce seguendo la fuga del padre vecchio anarchico, adesso nonna felice, pensionata e con il sogno realizzato a metà di fare la pasticcera. Fin da bambina immaginava di fare dolci con la forma delle montagne. Una piccola casa e una specie di anzianato per animali dove galline, pecore e perfino un asino avuto a cambio di un pavone, muoiono di vecchiaia. Cammina un po’ piegata dagli anni ma con gli occhi ti punta diritto in faccia. Lei che negli anni della rivoluzione cubana aiutava il marito a far arrivare armi ai ribelli della serra adesso è un’accesa sostenitrice dell’opposizione. E come non nasconde di avere votato Chavez la prima volta così non nasconde di aver cambiato idea anche se sempre mi ricorda: ”Ho votato Chavez ma dalla Spagna, che non ho conosciuto, ho imparato a non fidarmi dei militari”. Seduta adesso su una sedia a dondolo fatta di pelli di vacca: “A parte me, mai capiti i gusti di mio marito”.E ride. Sta facendo lezione a un gruppo di scalmanati nipoti, cugini e amici di pronuncia delle parole in inglese che nel mischiarsi con l’accento “gocho” delle Ande sembrano creare nuove sonorità mentre, la solita bimbetta, continua a ripetere che non si dice così ma neanche lei sa dire come si dice. E lei imperterrita come una cima andina ripete:“Home/Hom”. Il solo accompagnare la lezione con i suoi biscotti, il cui profumo stuzzica le narici della cordigliera, riesce a mantenere il gruppo di english-gocho tranquillo per i 50 minuti di lezione fissi. Nemmeno l’arrivo di un vento improvviso, inciampatosi sulla montagna, riesce a interrompere. “I bambini si aggrappano alla sedia e al bastone ma nessuno se ne va”. Il sapere nel potere dei biscotti. Come ogni pensionato, in grado di pagarsi il pacco Clap di alimenti che garantisce lo stato, anche lei più o meno ogni mese riceve il suo pacco, anche se come dice: ”Ho lavorato una vita intera e adesso per mangiare devo aspettare il pacco. Non era questa l’idea di libertà e anarchia che aveva mio padre”. Ma con la farina dei clap e qualche sacrificio e un po’ di frutta, può far suonare la campanella dai rintocchi di profumo al biscotto che, chiama a raccolta il gruppo selvaggio delle lezioni d’inglese. Oggi le Ande trattengono le nuvole per i capelli mentre i raggi di sole si stendono sulla valle come le lenzuola sbattute all’aria prima di rifare il letto, come da sempre fa la señora Margarita. Afferrato il bastone, con lo sguardo che sembra che sia lui a muoverle le gambe, si prepara per avere il suo pacco di alimenti. I suoi alunni al vederla passare la salutano in inglese e poi in gocho, o le due cose allo stesso tempo. Quando arriva al punto di distribuzione il vociferare è forte e la gente sembra pronta alla rissa. In queste zone dalla vita dura la forza è un elemento sempre presente nelle dispute. Inoltre il blocco stradale durante la protesta e gli scontri che ne sono seguiti in un paesino così piccolo ne segnano la storia. La voce di uno dei rappresentanti della“Comune”, l’istituzione che dovrebbe essere l’asse per il potere del popolo nella nuova costituzione, conferma la notizia: “A chi ha sostenuto la protesta non gli verrà più consegnato il pacco degli alimenti”. Alla señora Margarita sembra che i suoi 76 anni le pesino tutti insieme. Chi la conosce aspetta di sentire la sua voce da professoressa, alzarsi e dire la sua come sempre. Ma niente. Alza il bastone punta lo sguardo e poi si ripiega sullo stesso bastone, si gira e se ne va con il passo che è un trascinare. Entra in casa, guarda i libri delle sue lezioni d’inglese e si siede su quella sedia così brutta che piaceva tanto al marito. Dalla curva alla spicciolata gli alunni hanno il passo di sempre, forse persino un po’ più veloce del solito. Hanno fretta d’arrivare. Non hanno i quaderni in mano ma uova, un po’ di farina, zucchero. Il pacco di alimenti consegnati uno a uno in inglese.Non c’è la Comune ma solidarietà quella di sempre quella dei poveri. *Come riferimento politico alla Comune di Parigi (1789-1794) e i suoi sviluppi nelle teorie socialiste