LA PIAZZA DI MILANO CHE DICE NO A SALVINI
La piazza di Milano potrebbe essere «un primo passo verso qualcosa di nuovo, che non si porta dietro le tossine del passato».Giuseppe Civati, ex segretario di Possibile e organizzatore della manifestazione “Europa senza muri”, sceglie però la via della prudenza. E circa la nascita di un fronte comune del centrosinistra (comunque lo si voglia chiamare) contro la valanga leghista frena. «Ora questa possibilità non la vedo e non sarebbe nemmeno serio dire “scordiamoci il passato”». Si tratta di un lavoro lungo. «Il punto è non continuare a ribadire una politica fine a se stessa e capire se a singoli pezzi o tutti insieme si riesce a offrire al Paese una proposta che fermi questa deriva.È inevitabile che per costruire una opposizione dopo una fase politica controversa come quella degli ultimi anni sia necessario ritrovarsi intorno a sfide comuni con una elaborazione che finora è mancata. Per questo la piazza di Milano può suonare la sveglia sia per l’opposizione parlamentare sia per tutti coloro che non si riconoscono in questo governo. Finora è esistito solo Matteo Salvini e in misura molto minore i cinque stelle. È sparita una voce plurale, che non deve necessariamente confluire in una unica regia. È mancata una voce alternativa.»
