MAURO ERMANNO GIOVANARDI: LA MIA GENERAZIONE, FOTOGRAFIA SEXY DEGLI ANNI 90
Mauro Ermanno Giovanardi il 22 settembre, ha pubblicato il suo nuovo album “La mia generazione”, è una raccolta di brani indimenticabili, tredici cover, sonorità vere che dagli anni ‘90 si ricordano nitidamente. Brani riesumati con stile, eleganza, in un progetto elaborato con fatica, passione artistica, con amore.“La Mia Generazione” è la celebrazione di una stagione, quella della musica italiana indipendente, quella che ha segnato un cambiamento profondo nella cultura musicale del nostro Paese. Nel suo album troviamo pezzi fantastici, rivissuti in una chiave profonda che tocca le corde del cuore e si lascia trasportare come una piuma, mossa con delicatezza, da un alito di vento. Un progetto unico quello di Mauro Ermanno Giovanardi, una vera e propria rivoluzione musicale.I tredici brani sono un omaggio a tutti quelli che li hanno vissuti e ne hanno nostalgia.Nel suo album, alcuni brani simbolo: Aspettando il sole (Neffa e i Messaggeri della Dopa); Non è per sempre (Afterhours), Lieve con Cristiano Godano (Marlene Kuntz); Cose difficili (Casinò Royale); Cieli Neri (Blu Vertigo); Nera signora (La Crus); c’è anche Rachele Bastrenghi dei Baustelle, artisti figli legittimi di quelle idee.Giò di raccolte ne ha fatte tante ma questa è stata la più rischiosa, non è stato facile per un grande interprete come lui, raccontare una stagione straordinaria, che ha cambiato tutto, dissociandosi dall’influenza musicale d’oltreoceano e dall’Inghilterra, una stagione che ha rivoluzionato il nostro mondo, fare musica per essere ascoltata facendo capire le parole, la sonorità dei testi e rimanere nei ricordi di ognuno di noi. La sua folgorazione è stato un pezzo di Luigi Tenco, Angela, un pezzo italiano che aveva lo stesso spessore di Leonard Cohen, voce dall’impronta triste come la sua.Nasce nel 1993 La Crus, anni quelli che musicalmente, erano rivolti a un pubblico più maturo e band in grado di parlare, anni quelli di continuo fermento, come li definisce Cristiano Godano, sex symbol di Marlene Kuntz, ora si sono spostati in una forma musicale più vicina alla forma cantautorale. La Mia Generazione la potremmo considerare la fotografia di un decennio che ha coinciso con la voglia di cambiamento che si respirava nel nostro Paese. Il decennio di Mani Pulite, periodo di inchieste giudiziarie che accompagnarono lo scandalo di Tangentopoli, inchieste che rivelarono un sistema fraudolento che coinvolgeva l’imprenditoria e la politica. L’album non un’operazione predisposta solo su un determinato pubblico ma è estensibile anche alle nuove generazioni, un disco che evita la classica retorica dei revival, un disco di versioni pensate come veri e propri brani del cantautore. Riferisce a malincuore che dopo tanti sforzi per adattare la musica alla nostra lingua, in tanti, forse impauriti o scoraggiati, hanno ripreso a cantare in inglese, adattandosi a forme non proprie. Mauro Ermanno Giovanardi le definisce una scorciatoia, cita: << Finché si canta in inglese il bellissimo mestiere del cantante non può che restare un hobby>>. La sfida quindi è differenziarsi il più possibile da tutto il resto, essere originali.Nel febbraio 2011 partecipa al Festival di Sanremo, in via eccezionale con i La Cruz con il brano Io Confesso, che riscuote un buon successo classificandosi al 6° posto nella classifica finale e al 2° posto nelle votazioni per il Premio della Critica Mia Martini.Una bellissima canzone d’amore, sembra rivolta a un uomo (… non c’è nessun altro al mondo così vicino a te). La canzone parla di un tradimento e di un uomo che chiede al destinatario di essere perdonato. Una canzone d’amore che poi è sempre un pretesto per raccontare altro. C’è l’ammissione di un tradimento sbagliato, vissuto più come istinto animale che come volontà conscia, l’amore e la passione sono più forti degli errori e dell’adulterio. Chiede di essere perdonato e ottenere un nuova possibilità, la canzone della colpa, attesa, solitudine.Nel brano, la citazione di Oscar Wilde << Posso resistere a tutto ma alle tentazioni no>>. Un riferimento colto, raffinato che giustifica con ironia la debolezza umana. Il finale è toccante e profondo con la voce soave del soprano Susanna Regacci.L’amore per Mauro Ermanno Giovanardi è un’esperienza totalizzante, nel bene e nel male, l’amore non merita mediocrità, abitudine o convenienza, l’amore bisogna viverlo con intensità e sincerità. Nell’aprile 2015 con il brano Quando suono, entra in rotazione radiofonica come singolo apripista dell’album Il Mio Stile. Nel settembre dello stesso anno come migliore album dell’anno, si aggiudica la Targa Tenco, massimo riconoscimento italiano per la musica d’autore. Mauro Ermanno Giovanardi, il nostro Jo, è un uomo semplice, la sua voce profonda, avvolge tutto e tutti nell’ascoltarla, una sonorità sensuale e unica. E’ un interprete eccelso, in grado di giocare con la canzone d’autore come pochi sono in grado di fare. E’ un uomo, un cantante, che quotidianamente mette in discussione se stesso, ogni canzone non è il dopo di un’altra ma è un ripartire da zero.Un amico, un uomo che prova sempre un’emozione implacabile, capace di trasmetterla a chi l’ascolta, ogni suo lavoro è anche sfinimento accompagnata da una soddisfazione immensa, l’incertezza gli regala linfa vitale e continuare a stupire. La musica per lui deve rappresentarlo appieno, altrimenti non è la sua musica, la sua disciplina, il suo lavoro. Mauro Ermanno Giovanardi cita: “Come tutti al mondo un giorno dovrò dire addio, ma se c’è un segno che posso lasciare, voglio che almeno sia il mio”Il suo Desio, l’intensità di vivere la vita intensamente come le parole della sua canzone: << … è la rima che sposta il rumore del mondo … è lanciarsi dall’ultimo piano per salvarsi la vita … E’ l’amore forse l’unico Dio, il desio>>
