SECONDA RIVOLUZIONE DIGITALE: ATTENZIONE AL TELEVISORE

SECONDA RIVOLUZIONE DIGITALE: ATTENZIONE AL TELEVISORE

Anno 2022, la seconda rivoluzione del digitale terrestre è ultimata.E’ quanto accadrà, è quanto ci chiede l’Europa che come termine ultimo ha posto proprio il 2022; il cambiamento sarà graduale e a partire dal 2020 i canali passeranno al nuovo digitale terrestre, il Dvb-T2, da regione a regione e da emittente a emittente. I televisori che non montano i nuovi sintonizzatori smetteranno di funzionare; la notizia, già nell’aria da tempo, ha trovato conferma nelle disposizioni della Legge di Bilancio 2018 approdata al Senato. Perché questo cambiamento?Come molti altri paesi europei l’Italia dovrà rimuovere le frequenze a 700MHz delle televisioni per permettere il debutto della rete mobile 5G (Banda ultra larga) nuovo standard per la telefonia mobile deciso dall’Unione Europea ad Aprile 2017; il cambiamento comporterà trasmissioni con immagini di qualità nettamente migliore e le emittenti potranno trasmettere su una quantità inferiore di frequenze (470MHz – 694MHZ). Cosa cambierà?Chi non avrà un dispositivo compatibile, dovrà necessariamente cambiarlo o acquistare un decoder esterno; nel primo caso chi ha acquistato un televisore dopo il 1 Luglio 2016 non avrà problemi dato che tutti i prodotti venduti dalle case madri, dopo tale data, devono avere obbligatoriamente un sintonizzatore per ricevere i programmi in tecnologia Dvb-T2. Diversamente chi dovrà acquistare un decoder andrà incontro alle problematiche di installazione del dispositivo e sarà costretto a risintonizzare i canali, problematica che affliggerà soprattutto i più anziani (in Italia, ogni 100 giovani, ci sono 161,4 anziani). Attenzione al televisore:E’ certo che tale cambiamento spingerà in molti all’acquisto di un nuovo televisore ma occorre non farsi trascinare da offerte e prezzi vantaggiosi: chiedere o informarsi sempre riguardo le specifiche tecniche del prodotto è di fondamentale importanza soprattutto se si acquista online. Il rischio di acquistare un prodotto che non sarà più funzionante è concreto. Ad oggi non è ancora chiaro chi e quanti utenti verranno colpiti da tale rivoluzione del mondo televisivo, in quanto ancora non si sa in che ordine si attuerà il passaggio e quali saranno le scelte delle singole emittenti: se usare il solo Dvb-T2 ( ad oggi il 60% dei televisori è compatibile) o se utilizzare anche il codec Hevc ( solo il 5% dei prodotti odierni risulta compatibile) che darebbe numerosi vantaggi come la ultra definizione 4K. Nel frattempo il Governo ha previsto 100 milioni di incentivi per coprire i costi d’acquisto dei decoder, puntando di recuperare le risorse per i contributi dagli introiti dell’asta prevista: 1.25 miliardi lordi nel 2018, 2 miliardi nel 2022.Solo il tempo saprà dirci quanto e come questa rivoluzione inciderà su tutti noi ma quel che è certo è che potrà essere linfa vitale per un mercato, quello dei dispositivi televisivi, che nonostante l’introduzione di numerose nuove tecnologie negli ultimi anni non gode certo di buona salute, registrando di anno in anno ingenti cali nel numero delle vendite.