LA TESSERA DIGITALE
Quanti di noi italiani ancora non possiedono la tessera sanitaria? Credo in pochi, ormai. E la nuova patente dello stesso formato della tessera sanitaria, chi non la possiede? E la carta bancomat? E la carta di credito? E la carta per far punti promozionali al supermercato? Credo che noi italiani mediamente potremmo possedere grossomodo circa cinque o sei tessere del genere che vi ho appena citato, e l’elenco non dico che potrebbe essere interminabile, ma poco ci manca. Se ci fermiamo un attimo a pensare per esempio infatti al cartellino per segnalare nel dispositivo di rilevazione presenze nel luogo di lavoro, alla Viacard in autostrada, all’abbonamento per il cinema, allo skipass e chi più ne ha più ne metta, le carte divengono davvero tante. Proprio oggi, parlando due minuti con il mio responsabile sindacale, dicevo che se tutte queste carte, queste tessere, potessero essere unificate in una carta sola, massimo due, che cioè come fanno per il multisala dalle mie parti che ti fanno l’abbonamento del cinema dentro la tessera sanitaria, per esempio, io credo che la vita del cittadino dovrebbe uscirne semplificata. Quante sono le tessere infatti che per errore ci possono scivolare dal portafoglio, e così ci tocca fare la trafila burocratica per rifarle, prima magari suonando al portoncino di tutti e quindici gli inquilini del nostro condominio per chiedere se per caso hanno trovato la Carta Fedeltà del supermercato di nostra figlia Mary che ha 17 anni e che non la trova più? Certo però che esiste l’altra faccia della medaglia. Se noi di tutte le carte che abbiamo riuscissimo a farne con l’aiuto dell’informatica anche solo due, il rischio è che quando ne perdi una è come se in un sol colpo ne smarrissi cinque o dieci. Per cui posso comprendere il mio responsabile sindacale che al ventilarsi della mia idea ha scosso la testa rispondendomi: “No”.
