PERCEZIONE, STRANIERI, REATI: I DATI VERI
Agli italiani importa poco sapere se il 25 o il 50 o l’8% della popolazione è costituito da stranieri. Chi ha la percezione sbagliata sono i media, non gli italiani, i quali sanno quanto la loro presenza sia, entro certi limiti, indispensabile.Nessuno, ma proprio nessuno, a parte una piccola quota di razzisti, teme la presenza degli stranieri in sè, quanto piuttosto il numero di reati che questi commettono. Che è molto alto percentualmente rispetto alla loro presenza, pari all’8% della popoalzione. Basta leggere i grafici delle denunce come sono in realtà (qui sotto) e non variamente “interpretati” da media e istituti vari.In tre settori: rapine, furti e prostituzione essi detengono dei record importanti. E a guardar bene anche negli altri settori di criminalità la loro presenza è comunque significativa.Le nazionalità con un maggior numero di denunce alle spalle son tre: Romania, Albania e Marocco, con una significativa presenza nigeriana e cinese nella prostituzione, mentre il Brasile sembra uscito dalla rosa nera, rispetto a 10 anni fa.Nel 2016 sono state addebitate a stranieri:– la metà delle rapine– il 60/70% dei reati legati alla prostituzione– un terzo dei furti– un terzo delle lesioni– un quarto dei reati legati allo spaccio– un quarto legati alla violenza sessuale– circa il 10% degli omicidi– la comparsa (prima non c’era) di reati legati allo stalking anche negli stranieri, con un centinaio di casiQuesta classifica è solo del 2016, non tiene conto degli anni precedenti. In un decennio non c’è stato alcun progresso, salvo una tendenza generale a una piccola diminuzione delle denunce (-6%), le cui ragioni non sono studiate, ma solo ipotizzate.
