OGGI PIU’ CHE MAI OCCORRE INVESTIRE NELLA CULTURA
Oggi il mio amico assicuratore mi ha raccontato una storia. L’assicurazione per cui lavora ha cambiato padrone.Quello nuovo non solo ha ridotto a vassallo il ruolo, una volta forte e rappresentativo, del sindacato degli assicuratori, ma ha ragionato, già dall’insediamento, più o meno così:se oggi io guadagno 100, domani DEBBO guadagnare 120! Altrimenti sono licenziamenti, chiusure…ora, a parte il fatto che se hai guadagnato 100 vuol dire che già hai guadagnato, ma,se tu vuoi comunque di più,t u vuoi 120, che ce devi fa’co’ tutti ‘sti soldi? Perchè è chiaro che a questo mondo in cui stiamo, chi più ha, più vuole. Mi è venuto in mente anche un altro ragionamento. E sono finito alla mia fiction, col ragionamento, cancellata dal confronto perdente con l’”isola dei famosi”, un tipo di battaglia che la televisione più bella oggi combatte con “il grande fratello”…Cioè, dico io, se oggi abbiamo costruito un mondo che si impernia così tanto sul dio denaro, tutto allora si misurerà, agirà, sempre di più, in termini di interesse economico,di quantità e non di qualità. E chi va con lo zoppo impara a zoppicare, se tu mondo, o gente, o individuo, frequenti, o ti fanno frequentare, in questo modo, con queste considerazioni, il denaro, è chiaro che va a finire che ti imbarbarisci. Una cosa, che è solo da rispettare, è il sopravvivere,un’altra è il lusso, è il di più. Tutto deve far tornare i conti, il profitto,tutto, deve avere il segno “più”, un “più”rozzamente numerico…E ti accorgi che dalla televisione al comportamento, il comportamento che noti già solo uscendo dal portone di casa, quando ti arrotano subito sulle strisce e ti mandano pure a quel paese,tutto si è incafonito. Come è cafone il soldo. Oddio, il soldo è anche pericoloso eh, perchè pure le guerre, quelle in cui si gettano bombe sui bambini, son fatte per interesse economico…Ecco perchè io credo che se il mondo non fa(o rifa)suoi certi altri cardini,lo vedo sempre più brutto. Ecco perchè io credo che l’investimento nella cultura non sia un esercizio snob, un inutile orpello delle società, ma azione necessaria per migliorare,per sofisticare,per educare,per civilizzare, per veleggiare, cioè, il più lontano possibile da quella rozzezza, quella delle mafie,delle guerre, del profitto a tutti costi, che ha il denaro, invece, tra i suoi fondamenti. Ecco perchè io mi raccomando ai nuovi governi, anche se ho poca fiducia perchè formati da forze nate sulle rabbie, sugli esaurimenti della gente,di considerare la cultura, il libro, il teatro, la partecipazione sociale, necessari come la lotta alla povertà,perchè anch’essi strumenti che possono migliorare la vita che ci circonda, pure quella di un operaio che va al cantiere,possono migliorare il grado di civiltà,il comportamento di un intero paese. E di questo paese, soprattutto se si chiama Italia, la sua bellezza, il suo artigianato, la sua Storia, la sua Arte, rappresenterebbero il suo miglior biglietto da visita per dirsi migliore, non il suo PIL. E io ho sempre più fame di movimenti e persone che si raccolgano per parlare di tutto quello che può migliorare l’Italia, qualitativamente e non solo quantitativamente. Qui ho portato ad esempio il movimento che riprende a muoversi dall’esperienza annullata al Brancaccio , per intervenute interferenze varie che avrebbero voluto appropriarsi di un movimento che invece vuole restare un semplice luogo di confronto e di circolazione di idee, dalla gente e per la gente, ma c’è anche l’esperienza locale, anche se più politica ,della Garbatella col movimento Super 8 che ha un suo perchè. Sono almeno delle possibilità di partecipazione per qualcosa di “nuovo” migliore, migliorativo, e che cammina nel senso delle preoccupazioni che ho esposto. Ma va bene qualunque attivismo eh, fatto comunque solo della volontà di fare qualcosa per migliorare questo paese sciagurato, piuttosto che l’immobilismo o il silenzio….
