PERICOLO PER DEMOCRAZIA? E’ L’AGNELLO DELLA SINISTRA CHE SI FA AGNELLO

PERICOLO PER DEMOCRAZIA? E’ L’AGNELLO DELLA SINISTRA CHE SI FA AGNELLO

Il pericolo per la democrazia non è il lupo della destra dietro la porta, è l’agnello della sinistra che si fa agnello perchè non sa misurare le sue forze, perché non le sa unire, perchè non sa proporre un suo progetto, in una società che ha bisogno di proposte credibili, suscettibili di sollecitare il consenso delle masse. Il pericolo per la democraziasta nelle manifestazioni di sfiducia delle classi e dei ceti che la sinistra dovrebbe rappresentare percrisi di incertezze di strategia,di sintesi,di proposte sintetiche, che indichino la possibile via d’uscita. Il pericolo per la democraziaarriva quandola sinistra smette di fare la sinistrae abbandona la sua originaria ragion d’essere:l’analisi e la critica del capitalismo, che daprassi rivoluzionariadi cambiamento delle condizioni di vita della gente, è ridottaa puro canone di interpretazione della Storia. Il pericolo per la democraziaspunta quando la sinistra non ha più al centro del suopensierolacollettività,la società, l’insieme di uomini e donne che vi vivono, e quando depone i suoi valori fondanti diuguaglianza,libertà,giustizia politica e sociale,emancipazionee dilaicità, per sposareil dogma del libero mercatoimposto dalneoliberismo:individualismo,consumismo, guadagno immediato, modernità, innovazione fuori controllo. Il pericolo per la democraziasi lega a questa deriva culturale e politica neoliberista: quando si sopprimela giusta causaper licenziare e si rende strutturale il lavoro precario, quando ci sono ministri del lavoro cheaccusano i giovani di esser troppoesigentinel trovare un lavoro oppure  suggeriscono che possono anche andarsene altrove e lasciare l’Italia. E’ in questo vuoto ideale e progettuale che crescono, si radicano e si diffondono le spinte populiste di sinistra e, minacciosamente, di destra: la Lega  aveva il 4,9% dei voti nel 2000, oggi è al 17,37% e, con il vento in poppa nei sondaggi, sarebbe al 25%, non è più il partito regionalista del Nord che urlavaRoma ladrona,ma il partito nazionalista, securitario, xenofobo e razzista che vuole tutelarela razza biancae cacciare 600mila emigrati. Il pericolo per la democraziasi può scongiurare sela sinistra torna a fare la sinistra,se si riappropria della sua ragione d’essere e dei suoi valori fondanti alcuni dei quali – reddito di cittadinanza, riduzione dell’orario di lavoro, lotta alla corruzione, allargamento della partecipazione – sono finiti nel M5S, un movimento che ha poco da spartire con la Lega. Già un madornale errore è stato fatto, a sinistra, dal Pd con il rifiuto del confronto – un valore che sta nel Dna della sinistra – con il M5S per un possibile governo che avrebbe evitato il Salvimaio, l’abbraccio M5S-Lega. La flebile speranza è che non se ne faccia – a sinistra – un altro: invece di cercare di recuperare quei milioni di elettori sfiduciati e delusi di sinistra che hanno scelto il M5S, si taglino definitivamente i ponti di un dialogo – che è una prassi di sinistra, come l’ascolto – perchè il rischio incombente ancora più devastante è che dasmantellare in cinque minutila Lega si passi a un M5S fagocitato in tutto o in parte dalla Lega. La speranza più solida è che a sinistra ci sia un sussulto forte e chiaro di tornare a fare la sinistra fuori dagli schemi tradizionali, quelli conosciuti nel ‘900, per cui più delle idee, dei progetti, delle capacità intellettuali, alla fine al posto delle reali identità umane, professionali, sociali, prevalgono le irreali, inconsistenti, freddeidentità d’appartenenza.