SI ALZANO I TONI A MONTECITORIO SU PALAGIUSTIZIA DI BARI

SI ALZANO I TONI A MONTECITORIO SU PALAGIUSTIZIA DI BARI

Oggi, alla Camera, nel corso dell’esame del decreto sulPalazzo di Giustizia di Bariè scoppiata una baruffa in seguito alle affermazioni del sottosegretario alla Giustizia,Vittorio Ferraresi, il quale ha affermato di avere “Sentito una serie di inesattezze anche da chi ha fatto parte del Governo precedente, inesattezze gravi di cui risponderanno in sede penale”.Queste, le frasi che hanno dato luogo all’accesa protesta di alcuni deputati, fino a costringere il Presidente della Camera Roberto Fico a sospendere la seduta. Non si è trattato di un semplice dibattito ma c’è stato proprio uno scontro fisico tra deputati di Fdi e (pare) della Lega. Sono stati visti volare dei ceffoni. Dai banchi del Pd si urlava “dimissioni, dimissioni!”. Fico alla ripresa dei lavori ha detto: “ricordo che il Governo non è ospite in quest’Aula, come invece qualcuno ha detto, ricordo al sottosegretario che secondo l’articolo 68 della Costituzione, i parlamentari non possono essere chiamati a rispondere delle opinioni espresse e dei voti dati nell’esercizio delle loro funzioni. L’Aula è sempre libera di esprimere le proprie opinioni, senza temere alcunché dal punto di vista penale”. Alle parole di Fico ha replicato scusandosi Vittorio Ferraresi: “mi dispiace per quello che è successo, non era assolutamente mia intenzione accusare nessuno”. Alla ripresa della seduta il Pd ha chiesto la convocazione urgente della conferenza dei capigruppo. “L’atteggiamento del Governo è stato grave e serio”, sono state le parole di Graziano Delrio, che ha inoltre sostenuto che “la comunicazione del Governo via Facebook è umiliante”. Francesco Paolo Sisto si è unito alla richiesta di Delrio e ha chiesto “un richiamo esemplare” per il sottosegretario Ferraresi, perché “qui non si minaccia nessuno”. “Il Governo qui è ospite”, ha ribadito Fabio Rampelli di Fdi stigmatizzando la “minaccia indirizzata verso il Parlamento ed i parlamentari. Va richiamato e basta”.