MENOONA SAFDAR TORNA IN ITALIA, FORSE L’INIZIO DI UNA VITA LIBERA

MENOONA SAFDAR TORNA IN ITALIA, FORSE L’INIZIO DI UNA VITA LIBERA

Sta tornando in Italia Menoona Safdar, la ragazza che da oltre un anno era trattenuta contro la sua volontà in Pakistan.“Mio padre mi ha impedito di terminare la quarta superiore, so che una delle professoresse chiedeva che fine avessi fatto, poi mi hanno portata via”.Comincia così il disperato appello di Menoona in una lettera indirizzata alla sua vecchia scuola, chiede di poter rientrare in Italia, il paese che lei oramai sente come la sua patria.“Vi prego, aiutatemi, il mio futuro è in Italia, mi hanno preso tutti i documenti e mi hanno lasciata qui“.Il padre con la scusa di far visita ai parenti pakistani l’avrebbe costretta a lasciare la scuola, poi arrivati in Pakistan le avrebbe sottratto i documenti impedendo di fatto il suo rientro.Del caso si è subito interessata la Prefettura di Monza, l’Interpol ed il Ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi ed è stato proprio quest’ultimo a comunicare che la giovane donna è stata imbarcata su un aereo e sta tornando finalmente in Italia.Il padre ha dichiarato che la storia è ben diversa, sarebbe stata proprio Menoona a chiedere di poter rimanere nel suo paese d’origine, dove avrebbe tra l’altro trovato l’amore. Due verità che contrastano fortemente. Resta difficile immaginare la buona fede del padre e possiamo solo ipotizzare quali saranno le conseguenze. Se in precedenza alla ragazza era stato impedito anche di frequentare la scuola, se i vicini di casa sostengono che vederla per strada era un evento rarissimo, immaginiamo a quale rigoroso regime di controllo verrà sottoposta adesso.Una prigione da preferire però a quella che stava vivendo. In Pakistan per il suo futuro era stato anche previsto un matrimonio concordato dalle famiglie, un’abitudine reiterata in un paese dove le decisioni, il futuro, i sogni di una qualunque ragazza vengono generalmente infranti dal volere del padre che esercita un potere assoluto su tutto.Speriamo per lei che i riflettori, sulla sua storia, non si spengano e che il suo arrivo in Italia sia l’inizio di una vita “libera”, dove i sogni e le speranze, i desideri e l’amore possano trovare il giusto e legittimo spazio, ed offrano al padre il giusto ruolo, perché segua i suoi passi senza anticiparli, la protegga senza soffocarla e la guidi senza alcun “guinzaglio”.