LA SERIE B A 19 SQUADRE? UN ROZZO COLPO DI STATO

LA SERIE B A 19 SQUADRE? UN ROZZO COLPO DI STATO

Un lettore mi chiede un parere sulla serie B a 19 squadre. Mi ero già espresso, lo ribadisco: un rozzo colpo di stato, tipico del made in Italy.Tipico in questo senso: scendere dal tetto delle 22 era un atto auspicato dalla «società civile», ma farlo così, in palese spregio delle regole, mi è parsa una porcata. A maggior ragione, dopo aver letto l’aggettivo sotto il quale il collegio di garanzia (?) del Coni ha sepolto i ricorsi dei club aspiranti al ripescaggio: «inammissibili».Come sottolineava un altro paziente, non è che i tempi, fra parentesi, siano stati rapidi e solerti come all’epoca di Calciopoli: di rinvio in rinvio si è arrivati – casualmente, suppongo -, alla seconda di campionato, quando ormai il sentimento popolare, salvo quello delle piazze coinvolte, «non ne poteva più».Ha vinto Claudio Lotito, ha vinto il suo «vice» Mauro Balata, presidente della Lega B. Questi siamo. E Carlo TavOld non c’è più. E nemmeno Giampi Ventura. C’è sempre, in compenso, Giovanni Malagò che non vede l’ora di piombare sul calcio, affidato non a caso al debole Roberto Fabbricini. Coraggio pure. Malagò, tanto per rendere l’idea, è colui che dovendo scegliere tra Cortina, Milano e Torino quale città candidare per l’Olimpiade invernale del 2026 le ha votate tutte e tre. Prima volta nella storia. E il Cio gli ha addirittura battuto le mani.Parlando di un manicomio di Montevideo, Vittorio Pozzo citò l’iscrizione riferita agli ospiti: «Non lo son todos los que estàn, non estàn todos los que son. Non lo sono (matti) tutti quelli che stanno qui, non stanno tutti qui quelli che lo sono (matti)». (da «La Grande Guerra ai Tropici» di Marco Sappino).Roba di un secolo fa. Devo avervela già inflitta. E manca ancora la sentenza sul Chievo. E stavo per dimenticare l’ultima puntata del serial Zamparini versus Frosinone. Non sia mai.