VIRGINIA RAGGI SINDACO? RESTA UN MISTERO

Non c’è niente da fare: non capisce. Il suo commento alla manifestazione di sabato mattina è sconcertante. La sindaca di Roma ha definito nostalgiche di mafia capitale le migliaia di persone che si sono ieri radunate sotto le sue finestre.In Campidoglio c’era quella città che non ne può più di essere avvilita e maltrattata, nei suoi gangli funzionali come nella sua tenuta civica e culturale. Si può ragionevolmente sostenere che una cospicua porzione di quanti erano in piazza fosse elettorato del Pd, tanto deluso quanto risentito. Ma accusare quella protesta di connivenza mafiosa segnala non solo cecità politica, non solo la crescente crisi della mediocre amministrazione cinquestelle, segnala soprattutto disprezzo umano.Un disprezzo anche sociale. Verso una fascia di popolazione che per la città rappresenta una risorsa preziosa: quel ceto medio definito “riflessivo” perché consapevole e tendenzialmente democratico. Persone impegnate nella scuola e nelle università, nelle professioni, nelle imprese, nelle amministrazioni pubbliche, nella cultura, nello spettacolo. In buona parte economicamente solide, ma anch’esse attraversate da disoccupazione e precariato. Gente insomma che chiede di poter vivere in una città dignitosa e attiva, che funzioni almeno nei suoi standard minimi, che riattivi le sue dinamiche produttive, che riaccenda la sua creatività. Una città bellissima, che merita di essere curata e valorizzata. Una città che torni a far parte del circuito internazionale delle grandi metropoli. E che invece sta precipitando di giorno in giorno, di ora in ora in un dirupo di degrado strutturale e decadenza culturale.Come tutte le grandi città, Roma è un aggregato complesso, dove convivono segmenti sociali differenziati, bisogni e desideri, sensibilità e umori non sempre conciliabili. Una città che ha storicamente vissuto di miseria e nobiltà. Governare questi stridori, accogliendo la diversità e armonizzandole, è difficile, difficilissimo. Come si sia potuto pensare che avrebbe potuto farlo Virginia Raggi resta un mistero. O un abbaglio. O un inganno.