DA DOVE ARRIVA IL POMODORO CHE CONDISCE I NOSTRI SPAGHETTI?

DA DOVE ARRIVA IL POMODORO CHE CONDISCE I NOSTRI SPAGHETTI?

DI GABRIELLA CANOVAUna volta tanto l’Italia è in anticipo sull’UE. Lo è sulla normativa che prevede di inserire un’etichetta sull’origine dei prodotti anche a base di pomodoro, oltre a quelle già esistenti in tal senso che riguardano prodotti lattiero caseari, pasta e riso. Finora l’indicazione del paese d’origine della materia prima era obbligatoria solo per le passate, mentre ora lo è anche per pelati, polpe, concentrati, salse e sughi che contengono più del 50% di pomodoro. Nelle etichette pertanto troveremo non solo dove il prodotto è stato confezionato e da chi è distribuito ma anche da dove proviene il succoso frutto con la dicitura: “Paese di coltivazione del pomodoro” oltre a “Paese di trasformazione del pomodoro”. Se trovate la scritta “Origine Italia” significa che chi produce e trasforma si trova nello stesso Paese. La sperimentazione della nuova etichettatura è prevista fino al 2020 mentre i prodotti già in commercio potranno essere venduti fino a esaurimento scorte. Scrive il sito del Ministero delle politiche agricole: “Oltre l’82% degli italiani considera importante conoscere l’origine delle materie prime per questioni legate al rispetto degli standard di sicurezza alimentare, in particolare per i derivati del pomodoro. Sono questi i dati emersi dalla consultazione pubblica online sulla trasparenza delle informazioni in etichetta dei prodotti agroalimentari, svolta sul sito del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, a cui hanno partecipato oltre 26mila cittadini”.Occhio all’etichetta!