IL VINCOLO DI MANDATO, OVVERO: VIETATO PENSARE AUTONOMAMENTE

IL VINCOLO DI MANDATO, OVVERO: VIETATO PENSARE AUTONOMAMENTE

Prendendo come matrice per una spiegazione esaustiva, ma non super partes, la “rivista” E’Possibile che vede accolte le idee politiche-filosofiche di Pippo Civati, ma naturalmente non solo le sue ma anche quelle di una buona parte di frequentatori dell’area (o dell’ex area) Piddina, si evince che: ” il vincolo di mandato è l’ultimo pezzo della svolta autoritaria del Paese”, una sorta di velato e graduale ritorno al fascismo, sempre secondo quanto ci spiega E’Possibile. Ma cerchiamo di capire meglio cosa significhi in parole povere il concetto: Vincolo di mandato.Bene è presto detto, è (o meglio sarebbe) una specie di pratica per l’abolizione del pensiero libero che costringe i parlamentari della maggioranza ad assecondare le decisioni del vertice. Un’operazione che tenderebbe ad escludere sul nascere ogni dissenso interno o la semplice espresione di un disagio in merito ad una scelta politica o più semplicemente in seguito ad un discorso. Venendo a mancare questo, si lascia il campo all’autoritarismo ed alle decisioni di un pugno di uomini deputati al “comando ed alla gestione” delle scelte politiche. E’ a causa di alcuni senatori del M5S che con posizione di dissenso hanno contestato le linee dell’esecutivo che ritorna all’attenzione il problema del vincolo di mandato. L’introduzione del vincolo di mandato è vietata dall’art. 67 della Costituzione della Repubblica: “Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato”.Mattia Fantinati, Sottosegretario di Stato al Ministero per la pubblica amministrazione (M5S), ha chiaramente chiesto che ci sia questa modifica alla Costituzione, spiegandone le ragioni, la necessità cioè  di evitare episodi di “voltagabbanismo”, che è causa di pesanti distorsioni politiche. L’esempio è la nascita di Gruppi che hanno avuto come unico scopo la perpetrazione della poltrona…Una ragione un po’ fiacca, secondo alcuni, che difendono la libertà di opinione e non ritengono accettabile che questa venga limitata al solo scopo di evitare pratiche disdicevoli, tali atteggiamenti possono essere ostacolati semplicemente agendo sul regolamento delle Camere. Coloro che sono eletti parlamentari svolgono anche un ruolo di controllo al Governo, e questo vale anche se appartenenti allo stesso partito. E’ un principio del diritto che riguarda la separazione dei poteri. Se si annulla questo assunto, si mette in pericolo il concetto stesso di democrazia e si intraprende una strada che porta al suo annullamento. C’è poi un ulteriore elemento politico che merita un’analisi e che va ben oltre il “voltagabbanismo”, si tratta del dissenso interno ad un Gruppo politico. Si arriva a schieramenti di ribellione rispetto alle decisioni del Partito. Ora, le accuse che vengono rivolte al Movimento 5 Stelle sono di disattendere le aspettative dell’elettorato su quello che è stato il Programma elettorale, in ragione di una volontà di non incrinare l’alleanza con la Lega. In altre parole si accusa il M5S di aver tradito il programma… La questione calda è sul ragionamento e sulla valutazione di cosa appaia maggiormente disdicevole all’elettore, egli si sente tradito da chi con atteggiamento dissidente, resta aggrappato alle idee ed alle posizioni della prima ora, oppure si sente tradito da chi, in ragione del buon esito della prosecuzione dell’azione di Governo, adotta scelte più pragmatiche e utili? Un contenzioso amletico, perchè se da un lato si preferisce conservare la stabilità di Governo, dall’altro arriva la pressione intima di valori e idee che hanno spinto l’elettore ad optare per una scelta precisa. Come si può conservare una posizione equidistante ed equilibrata, quando entrano in gioco gli ideali? Spesso la logica, prevale sulla morale e naturalmente si tende alla ricerca di una soluzione che preveda compromessi non compromettenti. Tant’è che prima di pensare ad un distacco emotivo-politico, si cerca la mediazione con se stessi e la si trova sempre! La definizione di vincolo di mandato, esprime con parole forse troppo ermetiche il significato profondo che vuole definire: un atteggiamento pedissequo alle indicazioni dell’esecutivo di partito, senza obiezioni e senza rimostranze. Per dirla breve: i panni sporchi vanno lavati in famiglia, quindi non è opportuno e non fa bene al partito il dissenso o peggio ancora, lo scontro interno. Tanto rumore per nulla? Probabilmente si, perchè volendo abbandonare il concetto astratto di vincolo di mandato e volendo scivolare più naturalmente in quello che sono le dinamiche politiche, è facile rilevare quanto questa pratica (di dissentire) sia da sempre figlia di qualsiasi Partito politico o Movimento Politico. A memoria d’uomo, non esistono casi, dove un gruppo politico getti le basi e scriva le regole e poi, nel tempo, queste non subiscano la messa in discussione da parte dei militanti.Le “corrrenti” interne ai partiti, hanno da sempre determinato l’andamento, le svolte e persino le alleanze, hanno altresì provocato scissioni e ri-aggregazioni.Quando si procede alle votazioni alle camere, in particolar modo a voto segreto, si assiste all’azione dei “franchi tiratori” che sgambettano Proposte, Leggi, addirittura emendamenti o riforme, proprio perchè costoro, seppure parte di un gruppo politico, la pensano differentemente su quella materia ed esercitano la propria libertà di pensiero.Pratica non certo ortodossa e sicuramente immorale dal punto di vista della fedeltà politica, ma pur sempre partorita dal concetto di libertà individuale.Infine, senza dover ricorrere ad esempi noiosi di dissenzienti che fanno saltare maggioranze e in taluni casi addirittura i Governi, occorre dire che con molta probabilità, questa attività di giudizio “severo”, all’indirizzo del Movimento 5 Stelle, lascia intravedere una palese voglia di cercare il famoso ago nel pagliaio… Non c’è più nulla da inventare, tantomeno in Politica e se stiamo ad intrattenerci sull’opportunità di porre fine o scandalizzarci o trovare alternative possibili al vincolo di mandato, allora è segno che tutto il resto va bene e stando alle ultime notizie pervenute da quel di Bruxelles, abbiamo altre beghe da mettere in cima ai nostri pensieri.