CHE FINE HANNO FATTO I VERDI ITALIANI?

CHE FINE HANNO FATTO I VERDI ITALIANI?

I verdi hanno stravinto inBaviera, e ora un tedesco su due si dice ben disposto a votarli. E’ bella e contagiosa questa storia del rinascimento verde alla tedesca. In anni di radicalismo xenofobo e introspezione, la lezione tedesca è che i verdi ce la possono e ce la devono ancora fare. Ma come? Come hanno fatto? E come mai noi italiani, di verde, non abbiamo neppure un partito? Partiamo dai fatti. Alle elezioni di metà ottobre – elezioni già eccezionali per un’affluenza al 72,4% – la Csu (l’Unione cristiano-sociale, al governo) ha superato la soglia critica del 35% per un pelo, mentre i Verdi si sono assestati con il 18,5% a secondo partito. La Spd (partito social democratico, attualmente al governo) è precipitata al 10%, mentre l’estrema destra dell’Afd si è fermata all’11%. Secondo un sondaggio di Infratest perDer Spiegel,adesso addirittura il 47% dei tedeschi immagina “di poter votare in linea di principio” il partito ambientalista. Perché? Perché è successo un miracolo e i miracoli fanno impressione, anche ai tedeschi: la Baviera è unLandricchissimo e importante, lo ricordiamo, è il motore della Germania, ma soprattutto è il cuore del Sud, per tradizione conservatore, e in mano al partito cattolico. Per questo l’intera Grande Coalizione tra Csu-Cdu e Spd, e anche, in prospettiva, l’Europa, adesso tremano, perché ne subiranno verosimilmente forti modifiche. Iltrend di crescitaè confermato anche dai sondaggi a livello nazionale, per i quali i Verdi arrivano a toccare il 20%, mentre continua il calo della Spd. Tornando al rilevamento Infratest, il 22% degli interpellati immagina che il prossimo o la prossima cancelliera possa essere Verde e il 55% ritiene che gli ambientalisti siano “un partito di centro”, contro il 36% che li assegna alla sinistra. Questo è un primo importante punto da tenere a mente per capire come potremmo emulare cotanto successo. Il secondo si chiamaKatharina Schulze. La vera vincitrice delle elezioni in Baviera è giovane, è donna, è positiva, ha una retorica travolgente, ed è la capogruppo dei Verdi al Parlamento regionale, una dei due candidati di punta del partito insieme a Ludwig Hartmann. Schulze ha studiato psicologia e politica, e ha fatto esperienza di campagna elettorale nientepopodimeno che alle prime presidenziali di Barack Obama, nel 2008. Esperta di politica interna, porta avanti un’idea anomala di Verdi, un’idea che non si limita alla retorica ambientalista. Lei vorrebbe ad esempio più poliziotti nelle strade, per garantire uno stato di diritto più forte emaggiore sicurezza, ma anche “meno polizia ai confini bavaresi, visto che viviamo in un’Europa unita”. Parla dipensioni minime garantitee sul temamigrazione, molto sentito anche in Baviera, Schulze spiega che il fenomeno “va guidato e non semplicemente amministrato”, mentre gliAnkerzentren, i centri di accoglienza per migranti, vanno eliminati perché ostacolano l’integrazione invece di favorirla. Poi certo, la sua lotta è lotta ambientalista: vuolequalità dell’ariae delleacque, e un’agricoltura sostenibile. Perché, invece, non ci sono più i verdi italiani lo abbiamo chiesto aFabrizia de Ferrariis e a Fulco Pratesi, una coppia protagonista dei pochi anni in cui anche da noi si sperò in un solido partito verde tra le forze politiche italiane… CONTINUA SU: