IL MANIFESTO DI CALENDA INCONTRA LE PRIME DIFFICOLTA’

Il Manifesto di Calenda e la proposta di lista unitaria incontrano difficoltà. Alcune erano prevedibili e vengono dalla sinistra che non rinuncia all’ identità, salvo il dubbio se questa sinistra saprà unirsi o si trasformerà in un elenco di sigle. Gli altri dubbi vengono dal Pd. Franceschini, Del Rio ed altri non vogliono rinunciare al simbolo semmai affiancarlo con altri simboli. Poca discussione, invece, sull’idee forza della Lista. Penso dovrebbe trattarsi di un lancio alla grande dell’idea di Europa, democratica e solidale opposta all’Europa di Visegrad, di Salvini, dei 5 stelle e della Le Pen. Il fallimento della May dice bene quale sia il vicolo cieco in cui si infila anche un grande paese cerca l’isolamento. Invece la Lista viene dibattuta per il suo simbolo e Calenda, che, sarò controcorrente, a me sta simpatico, fa la scimmia di Renzi decidendo chi ci può stare e chi no, alimentando la tentazione di altri di applicare a lui lo stesso trattamento. Siamo alla fine di gennaio. Quando smetterete di giocare? La partita è seria.( DA FB)