IL DELIRIO ALL’ORA DI PRANZO: CHIEVO-FIORENTINA 3-4
Freddo, pioggia, spalti semi deserti, c’era tutto perché anche questo “lunch-match” entrasse nella galleria degli orrori che propongono le partite giocate a quest’ora (e poi un giorno qualcuno ci spiegherà a che serve la partita in “matinée”, senza tirare fuori la solita bufala del mercato asiatico, perché fatichiamo ad immaginare folle di coreani o vietnamiti in fervida attesa dell’inizio di Chievo-Fiorentina) e invece… I fuochi d’artificio! Anche grazie a più di un errore, è vero, però sarà bene non fare troppo gli schizzinosi. Ah già, non abbiamo detto il risultato: ha vinto la Fiorentina, così come all’andata. Solo che allora fu una passeggiata di salute con un roboante 6-1, stavolta un 4-3 che magari non rimarrà nella storia del calcio come quello del 1970, però in quella di questo campionato magari sì. Una partita talmente piena di episodi che alla fine risulta anche difficile ricordarli tutti. Ad ogni modo, primo tempo: prima il gol di Muriel, che ha mostrato per la seconda volta al suo collega di attacco Simeone come si conclude un’azione propizia. Splendido il tocco sotto la traversa del colombiano, dopo un “dai e vai” al limite dell’area, semplice solo all’apparenza. Una qualità dei giocatori sopra la media far apparire semplice quello che in realtà non è. E Muriel sopra la media lo è di sicuro (quando è di luna buona) quindi grazie a Corvino che lo ha portato da queste parti. Perché il il ds viola è stato criticabile (è lo è tuttora) in tante occasioni, ma quando ci prende bisogna dargliene merito. Poi il raddoppio di Benassi con un bel tiro da appena dentro l’area, Benassi che proprio nella partita di andata aveva visto iniziare questa sua leggendaria stagione da bomber. Tutto finito si poteva pensare. E invece era appena cominciata, perché il Chievo è la definizione vivente della parola “tignoso”. E allora ecco prima un palo di Stepinski e poi il 2-1 con un bel colpo di testa dello stesso attaccante polacco. Prima però, sul 1-0 per la Fiorentina, c’era stata la prima uscita sul palcoscenico della star incontrastata delle nostre partite: la Var. Il Chievo aveva pareggiato, ma dopa lunga analisi si arrivava alla conclusione che uno dei clivensi aveva messo piede in area, su una rimessa dal fondo di Lafont, prima che questa fosse uscita dalla stessa. Regola questa che fino a qualche anno fa non si filava nessuno, ma che adesso, dato che calciare lungo non fa abbastanza “figo”, diventa importante visto che portieri e difensori sono tutti concentrati a far ripartire l’azione con la palla rasoterra. Poi la ripresa, se possibile ancora più caotica: dopo poco più di dieci minuti mischione in area viola e tiro finale parato da Benassi a portiere battuto. Fiorentina in dieci (sta diventando un’abitudine) e Pellissier che fa 2-2. Poco dopo traversa clamorosa di Chiesa con Sorrentino “osservante”. Passano dieci minuti e ancora Chiesa lanciato in contropiede che stavolta non perdona e fa 3-2 con un tocco preciso a girare. Poi palo di Muriel. Poi rigore per il Chievo per un fallo di mano di Gerson, mano peraltro attaccata al corpo, e quindi torna il sospetto che già segnalavamo qualche partita fa: ci vorranno difese con giocatori dotati di maglia indossata come una camicia di forza, cioè con le braccia completamente coperte altrimenti le partite finiranno “tanto a tantissimo”. Lafont però stavolta il rigore lo parava e quindi di seguito ecco il 4-2 ancora di Chiesa dopo un bel duetto con Gerson. Ma a due minuti dalla fine ecco il 3-4 del Chievo con un altro colpo di testa, stavolta di Djordevic. E nel recupero un salvataggio miracoloso, di tibia, di Pezzella a salvare i tre punti viola! Vi siete persi? Beh, anche noi. La sostanza però è che la Fiorentina esce con tre punti vitali per continuare il campionato con qualche speranza. E prende una botta di fiducia in vista della sfida di Coppa di mercoledì con la Roma. Certo, la difesa che una volta fu la migliore del campionato ha preso sei gol in due partite e questo comincia ad essere un bel problema. Però nel frattempo l’attacco, grazie al nuovo arrivo, è rivitalizzato e finalmente ci si diverte. Persino all’ora di pranzo. E, forse, persino in Laos o in Cambogia…
