FOGGIA: UNA BOMBA MAFIOSA DOPO L’ALTRA , MA I PROBLEMI SONO ALTRI

FOGGIA: UNA BOMBA MAFIOSA DOPO L’ALTRA , MA I PROBLEMI SONO ALTRI

A Foggia, una bomba ogni 4 giorni dall’inizio dell’anno. Ieri è toccato al megastore Euronics del Villaggio Artigiani, di proprietà dell’imprenditore Matteo La Torre, che con la sua filiera commerciale dà lavoro a 750 persone. La Torre ha dichiarato che non si lascia intimorire, nessun bomba lo fermerà, andrà avanti. Bene.Sventrano vetrine, distruggono esercizi commerciali fiorenti e no, vogliono il pizzo, ovvio, soprattutto dopo gli arresti di dicembre di una trentina di componenti della mafia foggiana, capiclan e soldatini, finiti in galera, che hanno bisogno di tanti soldi per sostenere le famiglie e pagare gli avvocati. Quella mafia foggiana, lasciata pascere pacificamente per anni, diventata la quarta mafia d’Italia, con la complicità dei politici che garantiscono protezione in cambio di voti, quella mafia misconosciuta dallo Stato e mai combattuta seriamente, anzi spesso aiutata con l’allontanamento dei giudici antimafia. Debellata la mafia salentina, dalla Capitanata, attraverso il Gargano, passa il colossale traffico di droga proveniente dai Balcani, Albania in primis, un traffico che garantisce proventi colossali, tali da comprare politici e istituzioni, come ammesso dal procuratore nazionale antimafia Roberti. Altro che omertà dei cittadini, impauriti e abbandonati dallo Stato, qui siamo di fronte a problemi ben più gravi riguardanti il ceto dirigente cittadino e nazionale, colluso con i clan. “Lo scorso anno sono stati istituiti il Reparto Prevenzione Crimine e lo Squadrone Elitrasportato Carabinieri Cacciatori di Puglia, ma tanto altro si dovrà fare ancora: mi riferisco, in particolare, all’istituzione della sezione distaccata della Corte d’Appello e della Dda, per cui ho presentato un disegno di legge. Anche noi cittadini dobbiamo fare la nostra parte, dobbiamo vincere la paura e denunciare. La magistratura e le forze dell’ordine hanno bisogno di collaborazione. Le mafie non vinceranno», dichiara il senatore del M5s Marco Pellegrini, foggiano, componente della commissione antimafia mentre il prefetto Massimo Mariani ha riunito il Comitato per l’ordine e la sicurezza.Come non essere d’accordo, ma può bastare quando il ministro dell’interno, sostenuto dall’intero governo, da mesi sposta l’attenzione dei media e dei cittadini su qualche decina di disperati in cerca di sopravvivenza, e qualche ex terrorista espatriato da decenni, trascurando ogni allarme sulla mafia che rialza la testa, oggi più che mai? Sarebbero i migranti il problema principale a fronte di una potentissima mafia che gestisce traffici per centinaia di miliardi di euro?Come combattere la mafia a Foggia se il gruppo consiliare della lega (nord) recentemente formato da transfughi dell’estrema destra e di Forza Italia, noti clan elettorali in cerca di poltrone, reclama a gran voce il “decoro” del quartiere ferrovia, a loro avviso sporcato dalla presenza dei negozi etnici, trascurando del tutto la presenza di centinaia di italianissimi mafiosi, ben più pericolosi? Creare nemici immaginari per coprire quelli veri non è forse la sperimentata tattica dei partiti nazifascisti?La città è stanca, occorre una grande manifestazione antimafia. Alle forze sane cittadine, ai comitati antimafia e alle associazioni anti racket, alle forze sindacali e ai politici onesti che pur ci sono, chiediamo, di far sentire con forza la loro voce, astenendosi dall’organizzare passerelle per autorità poco credibili. Alla magistratura, chiediamo di indagare a fondo sui rapporti tra clan mafiosi e clan elettorali, vecchi e nuovi, più di tutto in prossimità delle elezioni comunali di primavera.