UN PAESE IMMATURO, TREMEBONDO E INEFFICACE: LA LIBIA NE È LA PROVA

I nostri alleati sono anche i nostri concorrenti. Non è una novità ma prima i governi precedenti la occultavano per evitare di prendere decisioni spiacevoli. Con la Francia per esempio sulla Libia non possiamo andare d’accordo: Parigi, con Russia, Egitto e l’acquiescenza degli Usa, appoggia Haftar un governo opposto a quello Sarraj sostenuto dall’Italia. Ma il governo Sarraj è incapace di tenere un ordine decente sulle coste e nei campi profughi. Quindi ci sono due opzioni: o l’Italia interviene anche militarmente per rafforzare Sarraj, oppure trova qualcuno che lo faccia al suo posto. La prima opzione l’Italia non è in grado di sostenerla per la notissima mancanza di coraggio dei suoi capi e un’opinione pubblica che al primo morto, a differenza di Usa e Francia, si sfalda in pianti e lacrime. E gli altri lo sanno benissimo. La seconda non l’ha ancora trovata. Quindi invece di perdere tempo a litigare con i francesi diamoci da fare, altrimenti andremo avanti anni con questa manfrina. Tre cose da fare in politica estera: 1) Negare le basi italiane per eventuali missioni contro l’Iran2) Negoziare con la Francia e gli Usa una stabilizzazione della Libia senza altre parti in causa.3) Preparare una task force militare per attuare la missione europea Sophia contro i trafficanti di uomini sulle coste libiche, come del resto già previsto dalla stessa missione