GUY VERHOFSTADT HA OFFESO TUTTI GLI ITALIANI, NON SOLO CONTE

GUY VERHOFSTADT HA OFFESO TUTTI GLI ITALIANI, NON SOLO CONTE

personalmente non ci trovo nulla di strano che il deputato Belga di Alde Guy Verhofstadt abbia dato del ‘burattino nella mani di Salvini e Di Maio’, al nostro presidente del consiglio Giuseppe Conte. In fondo ha solo detto la verità e non mi sembra un insulto così terribile. Ne ho sentiti di peggiori, da parte dei nostri politici. E poi in fondo, con la credibilità ai minimi livelli del Nostro Paese,  ce lo meritiamo. A mio parere uno può aver votato chi vuole, provare antipatia per i 5 stelle o la Lega Nord, ma le parole diGuy Verhofstadt sono del tutto  irricevibili,da rispedire al mittente.  Conte a Bruxelles, nella seduta del Parlamento Europeo, rappresentava il Nostro PAese. Offendendo  lui sono stati offesi tutti gli italiani. Certo, uno potrà anche sottolineare  che la massima carica istituzionale sia il nostro Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e che solo lui rappresenti il Paese. Ma una carica istituzionale è una carica istituzionale comunque. Serve rispetto. L’insulto non è tollerabile. E fa niente che in passato anche i nostri politici , che dovrebbero dare  a loro volta l’esempio, hanno passato il segno. Ricorderà bene  Berlusconi che definì culona  inchiavabile la Merkel,  e diede del Kapo a Martin Schulz. Salvini  in questi mesi ha detto di tutto  a Juncker e Macron. E il segretario della Lega Nord per l’indipendenza della Padania, cinque anni fa fu il primo a sdoganare ufficialmente quel termine così volgare, dando del burattino nelle mani della Merkel a Matteo Renzi, all’epoca Presidente del consiglio . Ecco, come abbiamo sempre stigmatizzato le parole oltre i limiti dei nostri politici,  viene spontaneo fare  altrettanto con i politici di altri Paesi. Non solo, ma il parlamentare belga che ironia della sorte  voleva far entrare proprio i 5 stelle nel gruppo di Alde, , più o meno inconsapevolmente ha offerto un assist perfetto al governo gialloverde, ricompattando anche solo per un giorno un’intera nazione. Capitò esattamente la stessa cosa durante il fascismo con  le  “inique sanzioni”della Società delle nazioni contro l’Italia durante la guerra d’Etiopia,  del 1936, ed è inutile dire che quella  fu preziosa  benzina per il sanguinario regime di Mussolini.   . L’impressione è che  Verhofstad abbia compiuto il classico fallo di frustrazione. Avrebbe potuto usare  parole molto più morbide, ferme,  senza offendere, per esprimere alla fine gli stessi concetti. Scioccamente, non lo ha fatto.  Ma purtroppo la classe politica degli ultimi anni non brilla certo per eleganza, diplomazia, senso della misura. Ormai si fa a gara a chi rutta più forte. I galantuomini , nelle istituzioni ormai scarseggiano. E’ come se ormai uno entrasse in Parlamento non per educazione o competenza ma grazie ai punti Miralanza.