SALVINI E DI MAIO SONO FIGLI DI UNA STAGIONE SENZA MEMORIA E FUTURO
L’Italiaavrebbe avuto bisogno, e ne ha ancora, di unprogettoche ne valorizzasse leeccellenzee soccorresse i piùsfortunati. Da anni però questo tema, al centro delriformismo socialistae delpopolarismo, è stato sostituito dalla lotta contro ladisonestà in politica, fenomeno aggravato sia negli anni dei partiti “pigliatutto” sia in quello dei movimenti avocazione totalitaria. La politica si è riempita diregolee regolette a mano a mano che crescevano i lestofanti. I nuovi movimenti hanno indicato i nuoviidola(imagistrati), i colpevoli per vocazione genetica, tutti coloro che hanno fatto o fanno politica fuori dalrecinto populista, le procedure per decidere il bene e il male, cioè il ricorso a unaplatea ristrettissimae spesso ignota di persone dotate di uncomputercontrollate dai capi dei populisti. SIAMO IN UNA CAMPAGNA ELETTORALE CONTINUA Per altri “rivoluzionari” il tema cruciale era invece l’identità, concetto che si è dilatato mettendo un “prima” davanti allanecessità elettoraledel momento: “prima il Nord”, “prima gli italiani”, in questi giorni “prima i sardi”. Si sono create unacatena di imbroglie una rete diimbroglioniche sono riusciti a dare la risposta a un popolo che aborre (strappo il verbo a Mughini) le rivoluzioni ma ama celebrare iprocessi di piazza. Tranne quei processi che mettono in croce un amico, un alleato, un sodale. Nel frattempo nel sottobosco politico si assiste al venire avanti dipersonalitàsenza culturae mestiere, che una volta al governo non governano ma passano le giornate a farecampagne elettoralicon una torma di nullafacenti che sanno parlare allapanciadel proprio popolo. Nelle tivù e sui quotidiani di carta emergono ivocianti, che si dicono “giornalisti” e invocano leforche. Nel retroscala della politica ci sono poifamiglie voraciovvero famiglie che vogliono approfittare dell’occasione. Prima erano molto diffuse le biografie di padri o madri e persino lontani cugini di persone famose del mondo dello spettacolo che si arrangiavano sfruttando il nome del congiunto e contando sull’impunità. Fino a 10-15 anni fa erano i figli ad approfittarsi deigenitoridiventati popolari, da un po’ di tempo sono i genitori che si avvantaggiano dellanotorietà dei figli. C’è un tale casino in giro che questa volta davvero ci vorrebbe un po’ di pulizia. Innanzitutto nelle regole che andrebbero rispettate. I magistrati facciano i magistrati ma dovrebbero anche evitare dispettacolarizzareil loro lavoro. Casofamiglia Renzi, per esempio. Facciamo finta che il provvedimento a carico dei familiari dell’ex premier non sia stato ad orologeria. Facciamo finta che nessuno voglia eliminare per via giudiziaria ilde cuius. Ma c’era proprio bisogno del fragore degliarresti domiciliariper una coppia che vive in un paesino e che è accusata di una “truffetta”? VA RECUPERATA LA TERZIETÀ DELLO STATO L’ondata restauratricedi cui auspicava l’avvento, se ho capito bene, il professorPellegrino Capaldodovrebbe avere al centro il recupero di unaterzietàda parte dello Stato, nelle cose minime e in quelle grandi. Dal divieto al ministro dell’Interno di usaremagliette di poveri poliziottimal pagati alla spettacolarizzazione dellagiustizia, fino all’uso dicomitati tecniciamici del ministro quando si decidono,come per laTav,investimentiche sono vitali per lamobilità europea. La restaurazione non riguarda i profili dei progetti sociali. Ben vengano i rivoluzionari. Ma fuori dalle palle gliincompetenti, iprofittatori, quelli che non avendo un mestiere non se lo vogliono dare neppure quando sono nella scuola di massimo grado, cioè nel cuore dell’amministrazionedello Stato. SALVINI E DI MAIO, UN DESTINO COMUNE Tutto questo per dire agli amici del Pd di affrontare la questione Renzi con mani leggere. Il magistrato non sta vendicando larottamazione, sta facendo il suo lavoro coneccesso di mediaticità. E per dire che se ladecisione suMatteo Salvinifarà morire i5 stelle(ma il collante del potere regala sette vite) è inutile mettere il lutto. Chissenefrega. Sogno il momento in cui labattagliasarà destra contro sinistra. Quando sarà capo assoluto della destra si scoprirà che Salvini assomiglia maledettamente aLuigi Di Maioe farà la sua stessa fine. Figli di una stagione patria senza memoria e senza futuro. Cioè quando la classe è acqua.
