QUANDO LE INUTILI LAMENTELE PRENDONO IL POSTO DELLA COMPRENSIONE
DI MARCO GIACOSAOggi al ristorante un uomo e due ragazze si sono seduti, però poi c’era troppo sole e hanno chiesto di cambiare tavolo.Dopo qualche minuto hanno ordinato e ricevuto un tagliere di salumi, e dopo un po’ neppure quel tavolo andava bene, ne hanno chiesto un terzo e sono stati accontentati. Il cameriere ha detto “Ci penso io”, a passare di tavolo il tagliere.Però poi si è dimenticato, e dopo qualche altro minuto i tre si sono lamentati con la cameriera, colpevole anche, secondo loro, di aver detto a voce alta, vagamente indispettita, che “hanno cambiato il tavolo tre volte”.La cameriera si è scusata, c’era molta gente e la catena delle comande, con quelle modificazioni, è andata in tilt.Quando la camieriera si è allontanata, l’uomo e le due ragazze dicevano a voce alta: Mai più, mai più.Poi è arrivata la pasta, i tre l’hanno assaggiata, ne hanno mangiata qualche forchettata, si sono alzati platealmente e sono andati via. Non si è visto, da dove ero seduto, che cosa è successo alla cassa.Passandomi accanto, una delle ragazze ha detto: SU TRIP ADVISOR METTO MENO CINQUE PALLE.Dunque è probabile che stasera qualcuno trovandosi in zona cerchi notizie su quel ristorante e decida di non andarci perché il personale non è all’altezza, o di manifesta maleducazione.Questo è internet? Un modo per ammansire gli istinti belluini sentenziando un colpo che ferisce la reputazione di chi è colpevole di lesa maestà del nostro ego? Perché uno scazzo del tutto privato deve avere rilevanza? Perché fa rumore quel disagio, e non l’agio degli altri ottanta clienti d’animo disposto più alla tagliatella e al vino che alla dimensione parallela dove scrivere sentenze? Perché queste cose non hanno scadenza? Cambiamo ogni giorno, non siamo mai uguali al mese prima, come può un momento del 2013 determinare un contributo alla vita o alla morte commerciale di un’attività nel 2018? Non c’è un altro modo per assecondare le voglie forcaiole e giustizialiste, mangiare un tiramisù, fare dieci piegamenti sulle braccia, correre mezzora, fare all’amore? Cos’è tutto ‘sto piacere a lapidare in pubblico, anziché comprendere, risolvere, mediare, pacificare? Oggi al ristorante un uomo e due ragazze si sono seduti, però poi c’era troppo sole e hanno chiesto di cambiare tavolo.Dopo qualche minuto hanno ordinato e ricevuto un tagliere di salumi, e dopo un po’ neppure quel tavolo andava bene, ne hanno chiesto un terzo e sono stati accontentati. Il cameriere ha detto “Ci penso io”, a passare di tavolo il tagliere.Però poi si è dimenticato, e dopo qualche altro minuto i tre si sono lamentati con la cameriera, colpevole anche, secondo loro, di aver detto a voce alta, vagamente indispettita, che “hanno cambiato il tavolo tre volte”.La cameriera si è scusata, c’era molta gente e la catena delle comande, con quelle modificazioni, è andata in tilt.Quando la camieriera si è allontanata, l’uomo e le due ragazze dicevano a voce alta: Mai più, mai più.Poi è arrivata la pasta, i tre l’hanno assaggiata, ne hanno mangiata qualche forchettata, si sono alzati platealmente e sono andati via. Non si è visto, da dove ero seduto, che cosa è successo alla cassa.Passandomi accanto, una delle ragazze ha detto: SU TRIP ADVISOR METTO MENO CINQUE PALLE. Dunque è probabile che stasera qualcuno trovandosi in zona cerchi notizie su quel ristorante e decida di non andarci perché il personale non è all’altezza, o di manifesta maleducazione.Questo è internet? Un modo per ammansire gli istinti belluini sentenziando un colpo che ferisce la reputazione di chi è colpevole di lesa maestà del nostro ego? Perché uno scazzo del tutto privato deve avere rilevanza? Perché fa rumore quel disagio, e non l’agio degli altri ottanta clienti d’animo disposto più alla tagliatella e al vino che alla dimensione parallela dove scrivere sentenze? Perché queste cose non hanno scadenza? Cambiamo ogni giorno, non siamo mai uguali al mese prima, come può un momento del 2013 determinare un contributo alla vita o alla morte commerciale di un’attività nel 2018? Non c’è un altro modo per assecondare le voglie forcaiole e giustizialiste, mangiare un tiramisù, fare dieci piegamenti sulle braccia, correre mezzora, fare all’amore? Cos’è tutto ‘sto piacere a lapidare in pubblico, anziché comprendere, risolvere, mediare, pacificare?
