VELTRONI:”LO SCONTRO È DI NUOVO FRA DESTRA E SINISTRA. IL PD DEVE DIFENDERE I DIRITTI”
Veltroni: “Lo scontro è di nuovo fra destra e sinistra. Il Pd deve difendere i diritti”. Ogni volta che sento Veltroni mi si conferma una certezza e mi rimane un dubbio. La certezza è che Veltroni non sia di sinistra: è un radicale, parla sempre e solo di diritti individuali, mai di temi sociali o lavoristici. Schierarsi socialmente vuol dire prendere parte: schierarsi per il lavoratore lo metterebbe contro l’industriale, schierarsi per i poveri lo mette contro i ricchi; e non riesce ad accettarlo… Prendere una parte politica (essere partigiano) non è nelle corde di Veltroni: messo alle strette ne esce con il “ma anche”… tutelare il lavoratore “ma anche” l’industriale, il povero “ma anche” il ricco. Il suo non è un partito, non è una parte, è una “vocazione maggioritaria”, un minestrone senza gusto, che tiene dentro tutto, senza sapere di nulla. Il suo partito crolla nei periodi di crisi, come questo, in cui risorse per il lavoratore “ma anche” per l’industriale non ci sono. E Veltroni va in crisi… Per schierarsi Veltroni ha bisogno di sentirsi fra i buoni contro i cattivi. Ha bisogno che le sue siano battaglie che non tocchino la sfera sociale, la vita vera, la carne viva, gli interessi economici delle persone: tutti temi che dividono la società in classi sociali. Veltroni vuole che il lupo buono e l’agnello buono stiano insieme, manina nella manina, per i diritti individuali, a manifestare felici, per le libertà personali: il lupo, “ma anche” l’agnello. Non ci si riesce ad arrabbiare quando parla Veltroni. Sentendo Veltroni dopo 5 minuti a fortissimo rischio di diabete, si va via pensando “vabbeh ciao Walter, stamme bbene, ora torniamo alle cose serie… ”. Il dubbio? A differenza di Renzi che è coscientemente di destra è che Veltroni sia di destra a sua insaputa.
