DISUMANI

DISUMANI

Un approccio disumano al problema dell’immigrazione. Così la direttrice per l’Europa e l’Asia Centrale di Human Right Watch, Judith Sunderland, ha definito le politiche del governo italiano sui migranti.L’attuale attenzione del governo italiano nei confronti dei rifugiati e dei migranti ha raggiunto un nuovo minimo.L’organizzazione internazionale impegnata per il rispetto dei diritti umani denuncia una situazione complessa. Il 23 settembre scorso era comparsa la notizia che l’Italia aveva fatto pressione su Panama per revocare l’uso della sua bandiera ad Aquarius, l’unica nave di soccorso non governativa che operava al largo della costa libica.Il giorno seguente, il Consiglio dei ministri italiano, per completare il quadro ha approvato un decreto che riduce drasticamente l’accesso all’asilo, riduce il numero di richiedenti asilo e aumenta la detenzione per immigrazione.Crea oltretutto le condizione perché aumentino ulteriormente i rischi di una crescita di quella microcriminalità che poi “chiamerà” nuovi pugni di ferro contro i diritti umani. Secondo Human Right Watch: “Costringere l’Aquarius a non attraccare significa che il numero dei morti potrebbe salire ancora di più . Almeno 1.260 persone sono morte o mancano all’appello quest’anno nel Mediterraneo centrale – tra la Libia / Tunisia e l’Italia / Malta – secondo l’ Organizzazione internazionale per le migrazioni . I capi di governo responsabili dell’UE dovrebbero offrire all’Aquarius la loro bandiera in modo che possa riprendere il lavoro di salvataggio a mare”. Ma per i sopravvissuti il “decreto Salvini”, se riusciranno ad arrivare in Italia, renderà le loro vite incredibilmente più difficili. Il decreto, che entrerà in vigore appena il presidente della Repubblica lo avrà firmato, si restringeranno i criteri per ottenere un visto umanitario per quanti intenderebbero rimanere in Italia.Il decreto limita la possibilità a un luogo di rifugio adeguato ai richiedenti asilo.Si raddoppia la quantità di tempo che le persone possono essere trattenute in attesa di espulsione, da 90 giorni a 180. Il decreto amplia l’elenco dei reati per i quali è possibile revocare lo status di rifugiato e consente alle autorità di respingere una richiesta di asilo se la persona è anche solo accusata di uno di tali reati.Salta la presunzione d’innocenza che sarebbe in un Paese democratico il pilastro su cui poggia la giustizia.Per i migranti indicati come coinvolti in un reato si potrà procedere all’espulsione, disattendendo fra l’altro anche il diritto delle possibili vittime ad avere riconosciuta la verità dei fatti.Al momento potrebbe però anche accadere che un eventuale appello alla Convenzione sui rifugiati del 1951 e per la legge dell’UE in materia di asilo.Secondo Human Right: “L’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati e la Commissione europea dovrebbero chiarire alle autorità italiane i modi in cui il decreto è contrario agli obblighi previsti dal diritto internazionale e regionale. Il parlamento italiano, che ha 60 giorni per esaminare ed emanare il decreto legge, dovrebbe rimuovere queste disposizioni problematiche e assicurare che la legge rispetti gli obblighi in materia di diritti italiani”