UN FIGLIO NON È UN ANTIOSSIDANTE
Con umore rasserenato da una mattina passata a estirpare erbacce nel povero giardino vessato dai ponteggi, apro la pagina del Congresso delle famiglie, e leggo la notizia che tutti contenti pubblicano a proposito del rapporto fra cancro e maternità, anatema lanciato da Babette Francis, una signora che passa la sua esistenza a fare esattamente questo, a dire che se non si figlia viene il cancro al seno.E’ un’evidenza scientifica, rivendicano. E postano il riferimento: uno studio dell’Imperial College di Londra (ICL), pubblicato sulla rivista BMC Medicine secondo il quale la maternità “riduce di ben il 20% il rischio di morte. Un beneficio che aumenta se si va oltre il primo figlio e se si allatta al seno, ma che viene annullato qualora la donna sia una fumatrice”.Io non sono una scienziata, ma da povera ignorante la prima cosa che mi viene da dire è: embé? Fumare fa male, bere anche, le cotolette d’abbacchio fritte pure, la pastiera non ne parliamo. Ma un figlio non è un antiossidante. Non è una dieta anti-infiammatoria. Non è una crucifera (non è un broccolo, non è un crescione, non è una rapa, intendo, che sono ottimi antitumorali), non è una ricetta di buona salute. E’ un figlio, brutti fetenti: non si usa l’amore, la SCELTA soprattutto di avere o non avere un figlio come si userebbe la vitamina D.E poi i difensori della vita sarebbero loro.
