LANDINI A ZINGARETTI
Finalmente Landini nell’incontro con Zingaretti chiama le cose per nome. E dice con chiarezza che la diseguaglianza fiscale crea diseguaglianza sociale. Detto meglio, se non si tassano le ricchezze, poi non ci sono i soldi per lottare contro le povertà. Se non si debella l’evasione fiscale, non si costruirà mai la coesione nazionale, che poggia sulla lealtà dell’impegno comune. Buonismo? No, lungimiranza. Una riflessione offerta al più grande partito di sinistra, il PD, affinché ritrovi la propria identità dopo averla rottamata. Per ridefinire presto un suo modello preciso di società: più giusta e con al centro la dignità della scuola, del lavoro, dell’impegno. Cioè dei diritti e dei doveri. Altrimenti c’è il degrado sociale, come nei pacchi alimentari con cui ancora si comprano i voti in Campania. A dimostrazione del fatto che chi è oppresso da ignoranza, disoccupazione e povertà, cerca la libertà dal suo bisogno primario. E nient’altro.
