O TEMPORA O MORES
L’idea di “giustizia” del ministro degli Interni non corrisponde in alcun modo ai metodi d’indagine e alle salvaguardie giuridiche che consentono di allineare l’Italia tra i paesi democratici. L’elenco di fiaschi e figuracce che il Salvini ha collezionato nella sua attività di governo si allunga di settimana in settimana. I vari sequestri di navi ONG e le indagini ad esse relative sono invariabilmente finiti nel nulla, il caso Diciotti lo ha costretto ad elemosinare in Senato un’immunità per nulla dignitosa, il caso Riace sta svergognando un teorema accusatorio del tutto inventato per non parlare degli irresponsabili squilli su Twitter che hanno messo a repentaglio operazioni di polizia mentre erano ancora in corso. Milioni di Euro sprecati, vittime innocenti sacrificate sull’altare della propaganda e reputazione nazionale ai minimi storici senza il seppur minimo costrutto, se non fosse che la indispensabile accuratezza del sistema giudiziario non consente risposte immediate e trasandate che possano stare al passo con iViminal-tweet. E’ per questo gap temporale che i migranti annegano mentre le navi di soccorso galleggiano pigramente in attesa di un puntuale dissequestro, ed è per lo stesso motivo che le persone per bene che vivevano serenamente a Riace sono state deportate e disperse. E mentre la Lega fa il pieno di consensi grazie alla partita truccata che il suo segretario gioca quotidianamente su Twitter i suoi tirapiedi fanno a gara nell’architettare disegni di legge che un pezzetto alla volta vorrebbero precipitarci in una barbarie fatta di pistoleri, di ronde, di ruspe, di case di tolleranza, di aborti clandestini e di castrazioni chimiche. O tempi, o costumi. (cit. Marco Tullio Cicerone)
