PAREGGIO SENZA RETI, MA UTILE, FRA INTER E ATALANTA

PAREGGIO SENZA RETI, MA UTILE, FRA INTER E ATALANTA

Partita bella ed equilibrata a San Siro, fra una buona Inter e una fortissima Atalanta, un pari equo che comunque consente all’Inter di consolidare il prezioso terzo posto, e all’Atalanta si rimanere in corsa per un posto Champions.Infortunio a Brozovic, Icardi si mangia un altro gol. Potrebbe sembrare un nulla di fatto deludente, ma così non è le compagini di Spalletti e Gasperini hanno dato vita ad una gara bella ed avvincente, con giocate anche spettacolari. Meglio i bergamaschi nel primo tempo, meglio i neroazzurri milanesi nel secondo, Atalanta che si fa preferire per linearità nelle giocate, Inter che costruisce le migliori palle gol, una in particolare che però Icardi si fa parare a tu per tu con Gollini. Giusto fare i complimenti alla squadra di Gasperini, venuta a Milano a giocarsela alla pari, sempre propositiva, brava anche l’Inter a non subire più di tanto e a mantenere inviolata ancora una volta, la porta, non dimenticando che questa sera aveva di fronte il miglior attacco del campionato. Dicevamo due ottime squadre, con l’unica differenza che fra gli 11 l’Atalanta ha un fenomeno, Ilicic, mentre l’Inter fra gli 11 ha un fantasma, Perisic. Meno male, per l’Inter, che anche i fenomeni si stancano, e dal 70’ in poi, lo slavo si spegne, consentendo all’Inter di non correre più rischi, non a caso poi sostituito. Meno comprensibile capire perché Perisic viene tenuto in campo per 90’ minuti, praticamente sempre fuori partita e in grado di sbagliare tutto, cross, punizioni, giocate elementari, anche rimesse laterali, insomma un disastro. L’Inter era partita molto bene, tipo derby, con Vecino fra le linee, e aveva anche sorpreso l’Atalanta, nei primi 15 minuti, poi però l’infortunio di Brozovic, ( stiramento ai flessori?) fa saltare i piani di Spalletti, entra Nainggolan e Vecino si abbassa a fare il Brozovic, ma non con gli stessi risultati, così sale in cattedra Ilicic, che con una serie di giocate da fenomeno crea diversi grattacapi all’Inter che non riesce più a ripartire, l’Atalanta opera un pressing feroce, e l’Inter non riesce più a palleggiare in maniera pulita. Capitano però nei piedi di Icardi prima, e di Politano poi, le migliori occasioni, nel primo caso Gollini esce alla disperata su Icardi ( e Icardi sbaglia) nel secondo Politano ha la palla buona sul destro ma Palomino riesce a ribattere in scivolata. Nel secondo tempo riparte bene l’Atalanta ma poi, calando Ilicic, e senza Zapata, la presenza offensiva dell’Atalanta diventa sterile, Spalletti inserisce Borja Valero e l’Inter riesce a riprendere in mano un palleggio fluido e corretto, gli ultimi 20 minuti sono tutti di marca interista, Nainggolan avrebbe anche il pallone del vantaggio, ma ancora una volta Gollini, in uscita, respinge, poi una serie interminabile di angoli fruttano solo un bel colpo di testa di Icardi che potrebbe favorire D’Ambrosio, ma Castagne ribatte sulla linea. Spalletti opera anche un cambio offensivo, fuori Politano, stanchissimo, per Keita‘ ma la difesa bergamasca tiene l’urto e porta a casa un punto prezioso e alla fine meritato, che gli consente, complice i risultati negativi di Milan e Lazio, di agguantare il Milan al quarto posto e di continuare a credere in una posizione Champions che appare comunque alla portata dei neroazzurri bergamaschi. L’Inter aveva un set-point, e lo ha sfruttato solo in parte, ma il pareggio non deve essere considerato un risultato negativo, il terzo posto è consolidato, i punti dal quarto posto salfono a 5 e le partite diminuiscono, inoltre oggi incontrare l’Atalanta è veramente complicato, e l’Inter ha comunque tenuto bene il campo. Certo, con Icardi in campo, l’Inter si aspetterebbe anche i gol decisivi, ma per il bomber neroazzurro, l’appannamento continua: sbaglio’ un gol clamoroso con il Bologna, partita che poi l’Inter perse, ha sbagliato un altro gol clamoroso mercoledì a Genoa, e, anche questa sera, nella ghiotta occasione capitatagli, ha dimostrato poca lucidità. Non ci sarebbe da meravigliarsi se domenica a Frosinone, con il rientro di Lautaro Martinez, Spalletti lo spedisse in panchina.