L’INGANNO DEL SOVRANISTA
A quanto pare ci si avvicina all’ennesimo inganno dell’elettore. Il vicepremier e ministro della Lega si candiderà capolista nelle 5 circoscrizioni nazionali per il parlamento europeo. Come è noto, la carica di membro del governo e di parlamentare nazionale non è compatibile, per legge, con il mandato di deputato europeo. Ne consegue che chi voterà Salvini non lo vedrà lavorare a Bruxelles e Strasburgo (esercizio a lui peraltro sconosciuto) ma al suo posto subentrerà un altro candidato non eletto. Il sistema delle preferenze permette, appunto, all’elettore/elettrice di scegliere il candidato di maggiore gradimento. E, invece, dopo averne scelto uno se ne troverà un altro che non è riuscito a raccogliere i voti necessari ma viene premiato dal “Capitano”. Decide sempre il sovrano sovranista che, dopo il voto, espropria la scelta fatta nell’urna dall’elettore. Ecco l’inganno. Ma che nessuno denuncerà perché ormai tutto passa in cavalleria. Salvini parla dell’”Europa del buon senso”. Se è buon senso, perché si candida se non eserciterà, dimettendosi dal ministro e senatore, il mandato voluto dal voto dei suoi sostenitori? Li prende in giro e quelli si fanno prendere in giro. Poi Salvini si lamenta, anzi piagnucola se sui social gli danno del buffone.
