FIORENTINA: CAMBIA L’ALLENATORE MA NON IL RISULTATO, ANCHE COL BOLOGNA E’ PAREGGIO
Al termine di una settimana di “casino in purezza” la Fiorentina, il suo nuovo allenatore, la sua vecchia dirigenza, e un pubblico sempre meno numeroso si sono trovati al Franchi con il Bologna di “simpatia Mihajlovic” per una bella sgambata in amicizia. No, ok, aggettivo sbagliato… Di bello in questa partita di metà aprile c’è stato davvero pochino, a cominciare dalla situazione climatica più adatta alla fine di novembre. Del resto aspettarsi un Montella in versione “curandero” che magicamente potesse, in tre giorni di allenamento, rendere fluido e brillante il gioco della squadra era un’eventualità che neanche il tifoso più acceso e fiducioso avrebbe potuto immaginare. E infatti lo 0-0 finale è solo la naturale conclusione di una partita tra una squadra in difficoltà (in grande difficoltà) e di un’altra modesta (molto modesta) ma con le idee chiare: cioè prendere un punto, maledetto e subito. Montella all’inizio ha provato cambiare qualcosa mettendo la difesa a tre, chiedendo così a Chiesa di fare tutta la fascia. Soluzione questa che allontana il migliore giocatore viola dalla porta avversaria, e che però è vero che gli consente di sviluppare al meglio la sua progressione. Difficile dire da quale parte penda la bilancia dei costi/benefici, ci vorrebbero tempo e partite per dare un giudizio sensato. Il problema è che tempo la Fiorentina non ne ha più: tra dieci giorni arriva infatti, e finalmente, il redde rationem. Si gioca a Bergamo la semifinale di coppa Italia. Se andrà male da lì in poi Montella potrà anche provare il 2-4-4 o il 7-1-2, tanto le partite non conteranno più niente ed i giocatori cominceranno a pensare a vacanze e (in larga parte) a future squadre in cui approdare. Se invece dovesse andare bene cambierebbe tutto in vista della finale, però al momento vista la forma, e anche il morale, della squadra pare davvero molto molto difficile immaginare una Fiorentina corsara all’Azzurri d’Italia. Ad ogni modo, per tagliare corto: in tutto il primo tempo tiri in porta zero. Da una parte e dall’altra. Oltre all’assenza totale del tifo più caldo in eterna, e ormai irrisolvibile, polemica con la proprietà dei Della Valle. I quali Della Valle anche oggi brillavano per assenza. “Marco Polo” Andrea sempre in viaggio in oriente, e Don Diego probabilmente lo stesso. O forse invece comodamente sistemato nel suo leggendario yacht, sul quale si favoleggia sia stato reclutato Montella nelle scorse settimane in attesa del defenestramento di Pioli. Sia come sia anche oggi i due fratelli hanno pensato bene di perdersi umidità e mancata vittoria. Difficile dargli torto, anche se è vero che magari, visto il momentaccio, metterci la faccia potrebbe essere anche utile. Se non proprio dovuto. Nella ripresa Montella cambiava un po’ le carte in tavola riportando Chiesa in prima linea accanto a Muriel e Simeone e qualcosina di meglio oggettivamente si vedeva. Certo che la solita prestazione deleteria di Gerson e la scarsissima vena di Veretout rendevano il centrocampo viola quasi trasparente, e quindi a sua volta il Bologna in un paio di occasioni poteva avvicinarsi al gol. Però alla fine della fiera la migliore palla gol era un cross di Muriel che, mancato da attaccanti e difensori, finiva la sua corsa sul palo. Questo per dire che quando una partita nasce con lo 0-0 scolpito nel dna poi è davvero difficile farla cambiare. Gode (o forse meglio dire “godicchia”) dunque il Bologna che, confidando anche nell’Atalanta domani sera contro l’Empoli, si arrampica faticosamente a più 3 sulla zona rossa attendendo la sfida decisiva con gli azzurri toscani tra due settimane. Non gode neanche un po’ invece la Fiorentina arrivata ad un numero insensato di pareggi in questo infelice campionato. E’ talmente tanto tempo che la compagine viola non vince una partita che viene quasi da essere ottimisti confidando nella statistica: prima o poi una squadra di calcio dignitosa una partita la deve vincere e quindi vuoi vedere che magari succede a Bergamo? Intanto però sabato prossimo un’altra durissima, e ingiusta, prova attende la Fiorentina ed i suoi tifosi: andare a fare “tappezzeria” alla festa scudetto della Juventus. Una punizione orrenda che ricorda la crocifissione in sala mensa di fantozziana memoria. La legge di Murphy era niente al confronto. Coraggio…
