TIM CUP: LA LAZIO È LA PRIMA FINALISTA. BATTUTO IL MILAN
Successo meritato per la squadra di Inzaghi, che sbanca San Siro con un gol di “ el Tucu” Correa ad inizio ripresa. Una Lazio da 10 in pagella, conquista con pieno merito la sua decima finale di Coppa Italia della sua storia . Inzaghi fa scacco matto a Gattuso e spedisce il diavolo all’inferno, trovando invece a sua volta nuove risorse dopo la clamorosa sconfitta in campionato con il Chievo. Il Milan mai pericoloso esce dalla competizione fra i fischi, si salva solo Reina che, migliore dei suoi, contiene lo svantaggio.Infortuni nel primo tempo per Milinkovic e Calabria, entrambi sostituiti. Dopo lo zero a zero dell’andata i biancocelesti vincono a San Siro con una rete al 58’ di Correa, che sfrutta a perfezione un contropiede iniziato da Immobile. Partita praticamente bloccata per mezz’ora dove non succede nulla, a parte l’infortunio che costringe Milinkovic ad uscire, sostituito da Parolo, con le due squadre troppo tese ed attente a non concedere nulla piottosto che a produrre gioco. Poi un tiro di Calabria, ben deviato da Strakosha, segna il via alle ostilità: nel finire del primo tempo Correa e Bastos, sfiorano il vantaggio, ( bravissimo Reina a respingere sul primo, ).Ad inizio ripresa prende invece decisamente in mano la partita la Lazio, probabilmente convinta dal bel finale di primo tempo, prima con Leiva che costringe Reina ad una grande deviazione in angolo e poi con Bastos che di testa su angolo sfiora il bersaglio. Il Milan non riesce a dare efficacia alla manovra, Piatek isolato, Suso lezioso, Kessie e Bakayoko impegnati solo a contenere, insomma un Milan timido e anche sottotono dal punto di vista fisico, come del resto le ultime uscite avevano evidenziato. La Lazio ne approfitta e trova il macht-ball al minuto 58 : un contropiede perfetto che nasce da un angolo battuto dal Milan: Immobile- Correa confezionano l’azione decisiva e il brasiliano trova il modo di infilare Reina che,questa volta, nulla può. Si capisce subito che sarà il gol che determina la finale, al Milan ora servirebbero due gol, troppi, per la squadra di questi ultimi tempi. Gattuso inserisce Cutrone e poi anche Calhanoglu, nella speranza di riempire di più l’area avversaria, ma produce poco o nulla, solo un gol, su colpo di testa di Cutrone, giustamente annullato, però, per fuorigioco.La Lazio riesce a gestire bene, anzi, avrebbe anche le occasioni per aumentare il vantaggio, Inzaghi può così prendersi la rivincita meritata per la sconfitta recente in campionato e per quella di anno scorso ai rigori che gli costò l’accesso alla finale. Ottimo arbitraggio di Mazzoleni che conduce una prestazione perfetta, ben assistito anche dai suoi collaboratori, per una gara che era considerata a grande tensione e ad alto rischio, ma l’arbitro di Bergamo, al suo ultimo anno, non sbaglia praticamente nulla. Continua invece la crisi di Gattuso, una sola vittoria nelle ultime sei gare, che aveva rivoluzionato la squadra, cambiando anche modulo, difesa a tre, ( terza volta in stagione) con Caldara schierato titolare in campionato, dopo sette mesi, ma la condizione psicologica e fisica dei rossoneri preoccupa, e anche Piatek, spesso salvatore della patria, attraverso una grave crisi involutiva: questa sera mai in partita. Ai rossoneri rimane da difendere a denti stretti il quarto, prezioso, posto in campionato, e dovrà farlo fin da domenica in un altra gara a grande difficoltà a Torino contro la squadra di Mazzari, in grande spolvero. Inutile dire che il mancato quarto posto porterebbe Gattuso molto lontano dalla panchina rossonera, il Milan in questo ultimo periodo non riesce più a vincere e anche dal punto di vista psicologico sembra una squadra in grande difficoltà. Inzaghi porta invece la Lazio, alla sua terza finale, e scaccia la crisi ( e le ire di Lotito) che si era venuta a creare dopo la débâcle clamorosa con il Chievo, trova la reazione e la concentrazione giusta per tornare a vincere a San Siro, dopo la sconfitta in campionato con il Milan, campo che gli aveva già portato bene poiché aveva già eliminato l’Inter in coppa e vinto con la stessa compagine neroazzurro in campionato. Domani sera a Bergamo, scaturirà l’altra finalista, fra Atalanta e Fiorentina.
