SPARIAMOLA GROSSA, QUESTI SI BEVONO TUTTO

SPARIAMOLA GROSSA, QUESTI SI BEVONO TUTTO

E così la devastante invasione di clandestini che avrebbe dovuto sconvolgere il tessuto sociale, economico e persino il patrimonio genetico della “italica stirpe” era tutta un’invenzione. A dirlo non è una zeccarossa su Famiglia Cristiana o un agente di Soros su Nigrizia, ma quello stesso Salvini che sul mezzo milione di giovanottoni terroristi assassini ladri stupratori e malati ha costruito la propria ascesa iniettando nel paese una massiccia dose di paranoia di cui proprio non si sentiva il bisogno. Questa invincibile armata di bellicosi invasori, ci dice ora il Salvini, non arriva neppure a centomila.Roba che se si mettessero in fila indiana dalla punta estrema di Capo Passero non raggiungerebbero neppure Siracusa.Roba che se si scontrassero coi romani che ogni fine settimana fanno una passeggiata ai Castelli le prenderebbero di santa ragione. E mentre tutta l’attenzione è concentrata su questa mesta comitiva in ogni angolo di Italia il nostranissimo, ricchissimo ed estesissimo conglomerato di mafie, camorre, ndranghete e corone unite continua a prosperare su droga, prostituzione, pizzo, gioco d’azzardo, appalti e lavoro nero arrivando in tutta tranquillità fin dentro i ministeri a tirare per la giacchetta ministri e sottosegretari. Sarebbe lecito domandarsi se per caso non ci siamo tutti rimbecilliti, ma ancor più sarebbe lecito consegnare questi pericolosi e bugiardi sobillatori agli archivi della peggior cronaca politica, loro e tutto il caravanserraglio di nani e ballerine che li hanno accompagnati.