PREVENZIONE DEL TUMORE AL SENO. QUATTRO GIORNI AL CIRCO MASSIMO

La prevenzione del tumore al seno è necessaria per conoscere con ampio anticipo i motivi dell’insorgenza della malattia. Educare la popolazione a questa filosofia di vita significa assicurare interventi rapidi e spesso risolutivi proprio per guarire il tumore. Con questo obiettivo sociale si svolgono a Roma,da giovedì 16 a domenica 19 maggio 2019, le quattro giornate al Circo Massimodove è possibile conoscere il proprio stato di salute mediante esami diagnostici.L’iniziativa, organizzata da “Race for the Cure”, prevede una piccola maratona che l’associazione Komen Italia organizza da vent’anni per raccogliere fondi a favore della lotta ai tumori del seno.È prevista anche una passeggiata non competitiva il 19 maggio e sarà aperto, a partire dal 16, il Villaggio della Salute, spazio dedicato ad attività di informazione e prevenzione con iniziative rivolte a tutta la popolazione. Gli eventi più salienti delle giornate della prevenzione La domenica mattina, dalle 8 alle 13, è prevista una corsa competitiva di 5 chilometri e amatoriale, senza tralasciare i 2 chilometri di passeggiata per uomini, donne e bambini, competitivi e corridori amatoriali con partenza alle 10. Non mancano la speciale celebrazione delle Donne in Rosa, i riconoscimenti e premi per i primi classificati e le squadre più numerose, l’intrattenimento per tutta la famiglia con sport, musica e giochi per bambini. Il villaggio del benessere è aperto anche la domenica (dalle 9.30 alle 11.30) con varie attività gratuite per il benessere psico-fisico tra cui Shiatsu, Yoga, Pilates, Riflessologia Plantare, Qi Gong. Il momento centrale dell’iniziativa saranno i percorsi di promozione della salute dedicati a donne appartenenti a categorie disagiate, promossi dalla Susan G. Komen Italiain collaborazione con la Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli, con la partecipazione di operatori sanitari di altri presidi ospedalieri romani e grazie anche al contributo della Fondazione Johnson&Johnson; lo sportello informativo ed operativo della Regione Lazio per l’accesso agli screening per la diagnosi precoce del tumore del seno, del collo dell’utero e del colon; le consulenze nutrizionali e fisioterapiche; la misurazione della pressione e della glicemia; le visite oculistiche e odontoiatriche. ConFederica Maceratesi, organizzatrice del progetto di Tor Vergata, solleviamo la discussione sul ruolo del benessere delle persone da raggiungere con una opportuna educazione sociale. Quanto è importante una adeguata prevenzione per il tumore? ‘I dati scientifici attuali sottolineano la necessità della prevenzione perché agevola una diagnosi precoce. Aggiungo. Non è importante sottoporsi ad esami diagnostici e di screening soltanto durante l’età giovanile; diventa necessario conoscere quali sono i fattori di rischio e quelli genetici, proprio per ridurre l’impatto e la probabilità di un’insorgenza della malattia. Esistono alcuni comportamenti sui quali non possiamo agire direttamente mentre su altri dobbiamo intervenire immediatamente: un’alimentazione sana, un movimento costante, la riduzione dello stress’. Nell’iniziativa sono previsti momenti di sport, di socializzazione, di riflessione. Quanto è importante coinvolgere le persone? ‘Coinvolgere la popolazione è fondamentale anche se diventa abbastanza difficile. Non è semplice, per esempio, lasciare alcuni segnalibri divulgativi perché le persone, quando leggono la parola “tumori”, si spaventano e li riconsegnano subito, senza comprendere il valido aiuto di leggere le linee guida sulla prevenzione. Per non parlare di molte persone che associano alla parola “dieta” connotazioni negative, quindi anche discutere di prevenzione a tavola diventa complicato. La forza della Race, a mio avviso, è quella di saper divulgare gli argomenti di prevenzione a livelli gioviali e anche informali, lasciando la parola a molti giovani medici e ricercatori dalla grande forza comunicativa e portando testimonianze dirette di donne di ogni età. Ad ogni modo, il fatto che in un solo giorno si riescano a sensibilizzare più di 70.000 persone, è sicuramente un ottimo obiettivo raggiunto. Il progetto è divenuto un evento nazionale. L’Italia, sulla prevenzione, ha raggiunto buoni livelli? ‘Non sono in grado di rispondere in maniera scientifica. Come persona posso dire che dispiace vedere screening legati a determinate fasce di età (capisco i costi di certe iniziative), quindi i controlli preferisco eseguirli per conto mio, anche se non arriva la lettera a casa. Viceversa dispiace sapere che molte lettere dei consultori cadono nel vuoto, perché un buon numero di donne non raccoglie l’invito di recarsi a screening gratuiti. Accanto a questo mondo “ufficiale” esistono diverse associazioni no profit, le quali promuovono interventi di prevenzione, a livello locale o nazionale, che aiutano molto’. Divulgare queste iniziative in che modo aiuta e favorisce la sanità italiana? ‘Come dicevo prima, iniziative di prevenzione promosse da enti no profit sono importanti, perché aiutano a colmare i vuoti della sanità; allargano la prevenzione alle fasce più giovani nelle scuole con iniziative divulgative. Da qualche anno la Komen Italia realizza in tutta Italia la “Carovana della Prevenzione”: tre unità mobili che si spostano da Nord a Sud del Paese, dalle grandi città fino ad arrivare ai piccoli borghi, per raggiungere quelle donne che restano ai margini dei controlli per motivi di età e socio-culturali, senza tralasciare l’aspetto meramente economico. Sicuramente una prevenzione del genere, che mi sentirei di definire quasi a tappeto, incide positivamente sul Sistema Sanitario Nazionale perché intervenire prima aiuta senza dubbio a contenere i costi’.