ZINGARETTI NON CEDE ALLE SIRENE 5STELLE

ZINGARETTI NON CEDE ALLE SIRENE 5STELLE

Zingaretti sembra abbia deciso di non abboccare alle sirene del M5S. Speriamo però che abbia capito perché lo ha fatto e non decida di far rientrare dalla porta quello che ha buttato dalla finestra. Il M5S si rivolge al Pd attraverso la propaganda del suo organo politico, Il Fatto quotidiano, che intervista solo chi sostiene che il Pd debba allearsi con il M5S, e usa i dem come una stampella per evitare il deflagrare della sua crisi politica. Peccato però che proprio Il FQ stia lì a ricordarci i 5 anni di calunnie e mascalzonate contro il Pd, descritto come un partito mafioso, corrotto, che non vedeva l’ora di inciuciare con Berlusconi non perché avesse bisogno dei voti forzisti per governare, ma perché sotto c’erano sordidi interessi da tutelare attraverso patti politici segreti e misteriosi. Il partito che sarebbe stato concepito per ostacolare insieme a Forza Italia l’opera di pulizia della magistratura, il partito che ha difeso il “garante della trattativa stato-mafia” (così fu definito dai grillo-travaglisti Napolitano) e quindi, in base ai sillogismi demenziali del FQ, la mafia stessa, improvvisamente ha smesso di essere il colpevole principale della distruzione del paese ed è diventato l’unico alleato possibile. E’ evidente che si tratta di una mossa palesemente opportunistica per cercare di drenare il dissanguamento di voti a sinistra in vista del voto del 26 maggio. Ma quello che più conta è che si tratta soprattutto di un’impostura, di una truffa mediatica del tutto simile e complementare a quelle ordite per 5 anni per attribuire al Pd tutte le colpe possibili. Ora a Zingaretti compete non solo l’onere di decidere dove deve andare il Pd, (e ha molti margini di azione per rilanciare un’identità socialdemocratica dei dem), ma anche il dovere di difendere una continuità politica essenziale, che è quella del sostegno della democrazia liberale contro gli attacchi del populismo fascistoide di Lega e M5S le cui uniche armi sono da sempre la menzogna e la propaganda.