GOVERNO. CHI HA MISCHIATO GLI SPARTITI?
        Siete mai stati all’opera o ad un concerto di musica classica? Avete presente quella cacofonia di suoni che proviene dalla buca dell’orchestra nei cinque minuti che precedono l’entrata del direttore, quando ogni musicista accorda o prova il proprio strumento come se il resto del mondo non esistesse? Poi sale sul suo piedistallo il maestro, e dopo il rituale applauso il silenzio si fa assoluto fino al primo movimento di bacchetta che da il via alla “ouverture”, preludio alle armonie che seguiranno. Ecco. Nel governo pentaleghista gli spartiti dei musicisti sono stati distribuiti a casaccio. Gli ottoni leghisti tromboneggiano Wagner e gli archi grillini strimpellano Vivaldi. In ultima fila le percussioni dem rullano a capocchia senza capirci una mazza. Ma come cavolo ci siamo finiti in questo teatro? Ridateci i soldi!
