IL MORTO CHE VERRA’
La domanda da porsi non è se accadrà, ma piuttosto quando accadrà.Perchè che ci scapperà il morto è certo e non sarà un africano annegato,una donna uccisa dal proprio compagno e neppure uno di quei morti sul lavoro sui quali tutti piangono e nessuno fa nulla. Sarà un morto“politico”e i morti politici, gli anni 70 ce lo hanno insegnato a caro prezzo, sono come le ciliegie, uno tira l’altro.Non so dirvi se il primo morto politico sarà uno statista di grande spessore come Aldo Moro, un magistrato onesto come Rocco Chinnici o un innocente manifestante come Giorgiana Masi, ma il clima nel paese è tale che nessuno avrà il diritto di meravigliarsi e meno che mai di gridare all’abominio. Perchè saremo tutti colpevoli, tutti conniventi o almeno corresponsabili con la nostra apatica tolleranza verso il gorgo di violenza, di despotismo, di repressione, di odio e di frustrazione che questo governo, o meglio la sua componente egemone, sta instillando con sapienti piccole dosi nella società civile giorno dopo giorno. E’ un lento processo di “mitridatizzazione” o se preferite di “bollitura della rana”, ma non funziona con tutti. Molti se ne sono resi conto e stanno accumulando nel proprio animo tutta la rabbia e la forza di cui dispongono.Prima o poi uno di questi contenitori sotto pressione esploderà come una bottiglia di pomodoro e darà il via ad una reazione a catena, perchè ormai sono tanti quelli che non hanno più nulla da perdere se non la propria dignità di uomini liberi.
