QUANDO IN CALABRIA SI VOTAVA LEGA

QUANDO IN CALABRIA SI VOTAVA LEGA

Sono una calabrese. Sono una donna. Sono una emigrante di ritorno. Vivo, opero, sogno, soffro, gioisco in Calabria. E sono una mamma in questa terra, di questa terra. Come ogni madre sono portatrice sana di ” utopie” ma sono il sale con cui insaporisco il cibo dei miei figli. Perché? Perché non mi rassegno alla catastrofe della mia terra. È vero, domenica scorsa il 26 per cento della mia gente ha votato Lega. Dopo gli epiteti negli anni lanciati. Dopo i puzzoni, i malfamati, i malfattori, gli scansafatiche , i questuanti assistenzialismo, questi gli aggettivi associati al termine meridionale, mi sarei aspettata un diverso trattamento verso il Carroccio da parte dei miei corregionali. Un calabrese muore per orgoglio, e lo so per certo, per tutte le volte che terra ho ingoiato anche io quando ho preferito cadere e mangiare polvere piuttosto che stare in ginocchio. Terroni, sì. E non è ingiuria nella mia accezione! È l’estremo attaccamento alla terra che unisce anche quando la diaspora dell’emigrante porta lontani nel mondo. Votare Lega da calabresi. Il 26 per cento dei votanti( questo lo dobbiamo ricordare) perché l’astensionismo, in realtà, è il modello elettorale dominante. Il calabrese ha votato e, come ha fatto il 4 marzo del 2018, ha voluto mandare un messaggio. Tutti stolti? Tutti lestofanti? Tutti sul libro paga leghista? No. Più forte del disappunto di essere umiliati sulle origini, vi è lo schifo a provarsi per una classe politica, quella che da decenni governa la Regione, povera di contenuti, scaltra nel prendere e avara nel dare, opportunisticamente arroccata su scranni a intendersi investiture divine. Una classe politica che si ricompatta per decidere sulla rideterminazione dei vitalizi, come accaduto ieri, in gran fretta e in sordina, ma che non trova mai compattezza nei progetti, nelle riforme,nelle urgenze croniche, scusate l’ossimoro, di cui è gravida questa regione. Un calabrese non sa dimenticare. I voti alla Lega sono il canto del cigno della politica in una regione che è arrivata molto prima delle altre al vaso ricolmo. E l’ultima goccia lo farà traboccare! Ognuno deve combattere la sua personale battaglia contro la classe dirigente e il malgoverno. Nel suo piccolo dando un contributo fattivo al cambiamento dello status quo. I cittadini debbono scendere in campo. Perché? Per lo stesso motivo per cui il 26 per cento di elettori ha votato Lega. Sono stufa delle parole senza costrutto, dei programmi da azzeccagarbugli, dei nastri tagliati sul vuoto, delle promesse che irridono le intelligenze di queste latitudini. E non amo criticare tout court. Il Diritto di Replica lo può avere solo chi Fa! Perché Fa! Gennaro Gattuso oggi ha dato un grande esempio di calabresita’. Ha rassegnato le dimissioni da allenatore del Milan, ha devoluto gran parte del suo restante stipendio allo staff di persone che lo ha seguito che altrimenti sarebbe rimasta senza appannaggio per il lavoro svolto. Questo fa un calabrese. Mantiene la parola. Ovunque si trovi , qualsiasi vento spiri. Questo strano voto proprio nella mia terra,non mi scoraggia. Mi fa capire che il mio popolo è solo In Attesa, e cerca di sbarazzarsi come può, di coloro in cui non crede più. Lo ha fatto il 4 marzo scorso, lo ha fatto adesso. Lo farà alle prossime elezioni. È un popolo disperato che ha ancora il Voto in cui sperare. Nella disperazione anche il ” fuoco di un cerino sembra il sole che non hai”. Ecco perché la Lega. Ecco perché voglio combattere. Nessuna ampolla padana dovrà un giorno racchiudere il mio sole, il mio mare, la dignità e l’orgoglio dei miei figli !