IL MIO RICORDO DELLA FOTO DEL VIAGGIO DEI MIGRANTI

IL MIO RICORDO DELLA FOTO DEL VIAGGIO DEI MIGRANTI

Leggo con piacere che il diNationa Geographicha fatto un reportage sui migranti che erano a bordo del barcone della famosa foto fatta dal fotografo Massimo Sestini. Ricordo perfettamente quella foto, eravamo inmare nostrum(per eravamo intendo Nave Bergamini di cui all’epoca ero l’Ufficiale Commissario), e a bordo avevamo proprio Massimo Sestini. Era la primamare nostrumper la nave e il primo soccorso, fatto pochi giorni prima, si era dimostrato alquanto complicato: un barcone in legno con più di 400 persone a bordo proveniente dal Mediterraneo orientale e in navigazione da giorni con condizioni di mare veramente pessime. Si temette veramente che le onde ribaltassero l’imbarcazione a cui era difficile anche solo avvicinarsi. Sarebbe potuta essere una strage e invece, anche grazie ad alcuni mercantili che diedero un grosso aiuto per creare ridosso, tutti furono salvati.Ma la tensione e le emozioni furono molte, quasi 40 ore dietro al barcone ad ombreggiare aspettando condizioni di mare un po migliori per intervenire, un mix di stanchezza, stress e tensione, per fortuna sfociati in un risultato positivo. Qualche giorno dopo arrivò l’intervento su questo barcone. Con Sestini si discuteva molto, a cena in quadrato, di quanto sarebbe stato importante far vedere cosa stava accadendo in qul mare tanto vicino a casa, eppure tanto lontano;  lui fu fin da subito fu convinto che la cosa migliore fosse fare “una radiale”, ovvero una foto presa dalla verticale di un barcone, in grado di restituire le emozioni di quei momenti fra i migranti. Aveva ragione, l’effetto è stato enorme.Credo ne sia valsa la pena, nonostante il lavoro immensodietro, specialmente dei piloti,  affinchè che tutto fosse perfetto e in sicurezza. Ogni volta che vedo questa foto, oltre alle mille altre dei giorni in mare, passati e più recenti, di persone salvate e purtroppo di cadaveri recuperati (cosa che non auguro a nessuno) riesco a dare un po più senso ai sacrifici fatti.In questo caso è bello poter dire io c’ero