QUALCOSA NON TORNA

QUALCOSA NON TORNA

Mai si era visto nella storia repubblicana uno schieramento tanto ampio contro qualcuno o qualcosa. Il Capo dello Stato, la maggioranza dell‘arco parlamentare, l’ONU, le istituzioni europee, le Chiese in ogni loro declinazione, la quasi totalità della stampa nazionale ed estera, le organizzazioni sindacali, gli intellettuali, gli artisti, le associazioni di volontariato…Tutti contro la politica economica e sociale di questo governo e segnatamente contro l’egemonia leghista capeggiata da un leader che altro non riesce ad esprimere che odio, sfida, repressione e distruzione di tutto ciò che gli si para davanti.E, questo è il peggio, un leader che non persegue alcun articolato disegno politico sui temi veri della crisi che stiamo attraversando: il lavoro, lo stato sociale, l’istruzione, la sanità, l’economia. Solo una serie ininterrotta di slogan e tweet con l’unico comune denominatore dell’odio razziale. Eppure vince, anzi stravince almeno per ora.Raccoglie consensi a vagonate da un non meglio identificato ventre molle del paese, minoranza nella vita di tutti i giorni ma compatta falange elettorale non identificabile con una classe sociale o economica, con un credo politico e ormai nemmeno più con una localizzazione geografica. “L’immaginazione al potere” dicevano una volta i figli dei fiori, mai avrebbero pensato che tutto ciò che il potere si sarebbe immaginato sarebbero stati odio e distruzione.