RICHIESTE INFAMI: PERCHÉ GLI ALUNNI STRANIERI ENTRANO DALLO STESSO PORTONE DI QUELLI ITALIANI?
In questo incandescente clima di propaganda e razzismo su cui continua a soffiare con incessante forza il governo, succede che gli incendi sociali che si appiccano – piccoli o grandi – sono sempre di più.Come a Genova in una scuola elementare, la primaria Descalzi-Polacco. Dove un genitore si è sentito in diritto di chiedere all’Assessorato alle Politiche Educative del perché, a scuola, gli alunni “stranieri” entrano dallo stesso portone di quelli italiani. Avete letto bene.Una richiesta infame e assurda, degna soltanto (e forse) dell’apartheid che ha inquinato malamente la Storia. Ma la cosa più assurda non è tanto la folle richiesta del genitore, quanto l’azione che ne è seguita per voce dell’assessora Francesca Fassio (giunta a trazione leghista, naturalmente).Assessora che ha addirittura chiamato la segreteria della scuola per chiedere chiarimenti circa “la presenza di persone, “senza dubbio extracomunitarie”, che seguirebbero lezioni contemporaneamente ai bambini e che utilizzerebbero lo stesso accesso utilizzato dai bambini”. Una roba immonda, che da fiato con dolo ai peggiori istinti. Ma per fortuna a quella vil domanda è prontamente arrivata degna risposta, protocollata e inviata a tutti i genitori: “La scuola è il luogo in cui si insegna ai bambini a non fare distinzioni “di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”. La Costituzione, sbattuta in faccia alla barbarie sempre più prepotente di certa politica.La nostra Carta, uno degli ultimi baluardi prima del disastro completo. Resistiamo con forza, che i tempi iniziano ad esser veramente truci e bui.
