LE LOTTE INTERNE DELLA MAGISTRATURA E LA GUERRA TRA MAGISTRATI

Da giorni leggiamo, ci adontiamo, ci adiriamo (magari a segno invertito) delle lotte interne “alla magistratura”, della guerra “tra magistrati” e via così… Non è che l’espressione sia tecnicamente sbagliata, stiamo parlando di “magistrati”, sì, ma di un solo tipo di magistrati, quelli che fanno le indagini, che arrestano, che sostengono l’accusa. Non i magistrati che siedono in giudizio, “i giudici”. Immaginiamo che anche in caso di nomine di “giudici” ci siano gruppi e cordate che discutono e si intendono, ma qui – ora – tutta la polemica nasce dalla necessità di gruppi, correnti e cordate politiche di nominare “procuratori”. Se l’azione delle procure avesse rilevanza unicamente o prevalentemente nel procedimento e nel processo, non si avrebbe una attenzione così spasmodica sulle posizioni apicali della magistratura titolare della iniziativa penale. Il fatto è che, da tempo (sempre?) l’iniziativa penale ha una rilevanza spropositata prima del e a prescindere dal processo.