A SCUOLA DI FOTOGRAFIA ALL’ASINARA

A  SCUOLA DI FOTOGRAFIA ALL’ASINARA

Nei suoi orizzonti sconfinati e nel profumo della macchia mediterranea, nel silenzio di una natura aspra ma generosa, brigatisti e mafiosi come Raffaele Cutolo e Salvatore Riina hanno visto la peggiore prigione. E, prima ancora, durante la prima guerra mondiale, su quella zolla di terra tra Sardegna e Corsica, trasformata in campo di prigionia, sono morti oltre settemila soldati austro-ungarici. Per oltre un secolo luogo di segregazione, quarantena e detenzione, l’Asinara si riscatta da un passato dolente e diviene spazio unico dedicato alla condivisione e allo studio. Dove c’erano il sanatorio e il carcere, oggi ci sono un parco e una grande agorà per recuperare il senso del bello, smarrito negli anni del 41 bis. Per tre giorni, tra il 20 e il 22 giugno, una comunità di cento persone, composta da fotografi, filosofi, scrittori, storici e cineasti, storici e critici dell’arte e della fotografia, si insedierà temporaneamente in alloggi e spazi di studio diffusi su tutto il territorio dell’isola dando vita a un ampio confronto tra le varie discipline artistiche. È la seconda edizione di « The Photo Solstice – Le Giornate della Fotografia all’Asinara », il progetto della Fondazione di Sardegna con la direzione artistica del fotografo nonché direttore dell’Istituto italiano di cultura a Londra, Marco Delogu, che quest’anno vede la partecipazione del filosofo Giorgio Agamben, che è stato docente di Filosofia teoretica all’Università di Venezia nonché direttore del Collège International de Philosophie di Parigi, lo scrittore Premio Strega 2016 Edoardo Albinati, il direttore della Maison Europeenne de la Photographie Simon Baker, il giornalista e storico Maurizio Caprara, il regista Giovanni Columbu, il video maker Vincenzo Ligios, il fotografo e docente al Massachusetts Art Institute Matthew Montheit, il fotografo Pino Musi, il fotografo e docente alla Cornell University Luca Spano e il fotografo Paolo Ventura. Il tema portante della seconda edizione è la contaminazione tra le arti, e si sviluppa su un campo dialettico e speculativo ancora poco battuto: il comune sentire tra le diverse discipline, minato da una sempre maggiore iper specializzazione. Insieme ai relatori, sul tema, ragiona un gruppo di venti fotografi che, selezionati tramite open call, soggiorna gratuitamente sull’isola grazie a venti borse di studio offerte dalla Fondazione di Sardegna e dall’Assessorato al Turismo, Artigianato e Commercio della Fondazione Sardegna Film Commission. La prima edizione ha coinvolto i relatori Gerry Badger, Lorenza Bravetta, Gianfranco Cabiddu, Maurizio Caprara, Davide Di Gianni, Helena Janeczek, Mirjam Kooiman, Guy Tillim, Paolo Ventura e Francesco Zanot.