TOGLIATTI E DI MAIO, CONDONI E AMNISTIE

TOGLIATTI E DI MAIO, CONDONI E AMNISTIE

Al M5S e ai suoi elettori piace sentire parlare di condoni e pace fiscale? No. Alla Lega e ai suoi elettori piace sentire parlare di reddito di cittadinanza e decreto dignità? No. Di chi è stato il più grande condono/amnistia della storia repubblicana? E’ stato di Togliatti, nel dopoguerra, che da segretario del PCI e ministro della giustizia ha firmato l’amnistia per i fascisti. Piaceva ai comunisti appena usciti dalle lotte e dalla guerra della resistenza questo atto? Per nulla! Eppure Togliatti e i comunisti sapevano che per poter partecipare e influire sul processo di formazione democratica dello stato, sui ridisegno istituzionale, sociale ed economico del paese, questo atto di pacificazione era necessario, anche dolorosamente necessario. Non lo avesse fatto sarebbe stato escluso, i lavoratori non avrebbero avuto attraverso il PCI il peso politico così rilevante che hanno avuto. E gli elettori comunisti hanno capito e bene. Torniamo ad oggi. Sarebbe mai stato realizzato il reddito di cittadinanza, la pensione di cittadinanza, la revisione della Fornero, il decreto dignità, senza un patto di governo con la Lega? No. Si sarebbe mai potuta archiviare una stagione lunghissima di governi disastrosi del partito della nazione? No. E questo gli elettori del M5S, anche quelli più critici col condono, lo sanno benissimo. E viceversa lo sanno quelli della Lega. E’ nella logica democratica di un sistema veramente rappresentativo, avere patti di governo, mediare sui punti, ingoiare anche rospi per avere i punti essenziali del proprio programma. Ci sono alternative? Sì, ce ne sono due:– rinunciare a fare patti di governo e fare battaglie puramente testimoniali. Per i cittadini la situazione sarebbe ben peggiore, ma per il partito viene conservata la purezza… E’ quello che vogliono i poteri forti: partiti antisistema innocui che rimangano a gestire la protesta fuori dalle stanze dei bottoni. E’ quello che fa molta sinistra minoritaria;– provare in modo non rispettoso della democrazia rappresentativa, a farsi leggi elettorali incostituzionali per cui con il 30% dei consensi si ha il 50%+1 in Parlamento. Questa scorciatoia da partito della nazione è la peggiore. Mette a rischio proprio il patto di cittadinanza. Quindi avanti, facendo valere la propria forza nelle negoziazioni, rivedendo tutto quello che c’è e si deve rivedere. In modo democratico, rispettoso del volere popolare.