TORNA MARCO GIALLINI NEI PANNI DI ROCCO SCHIAVONE SU RAI 2

TORNA MARCO GIALLINI NEI PANNI DI ROCCO SCHIAVONE SU RAI 2

A due anni dalla fine della prima stagione Rocco Schiavone torna in prima serata. Conquista la seconda rete televisiva Rai con quasi il 14% di share e più di 3 milioni di telespettatori.Grandi numeri quindi per Marco Giallini nelle vesti del vicequestore più originale che ci sia. Amatissimo dagli italiani, Rocco Schiavone, conquista grazie al fascino da ribelle, talvolta al limite della legalità. Ciò che contraddistingue il vicequestore è il cinismo, il sarcasmo e i metodi fuori dagli schemi con cui si appresta a indagare nell’apparentemente tranquilla Aosta.La mattina lo sveglia uno spinello, mica il caffè e dopo aver completato la lista delle “Rotture di c******i” può iniziare giornata.Maleducato, burbero e dagli atteggiamenti talvolta egoisti. Si presenta così sin dalle prime puntate, quando viene catapultato dalla grande e caotica Capitale al capoluogo freddo della Val d’Aosta. Dannatamente bravo nel suo lavoro non sbaglia un’indagine e con metodi del tutto originali ottiene sempre ciò che vuole.Nel corso della prima stagione abbiamo imparato a conoscerlo e capire che il carattere da duro in fondo non è altro che una facciata per poter affrontare un grosso dolore. La perdita della moglie Marina rimasta vittima in un agguato insieme al marito. Rocco è perennemente alla ricerca di vendetta e non riesce a superare il trauma per poter andare avanti. Bloccato emotivamente nell’istante in cui il proiettile colpisce la moglie. I telespettatori non distolgono lo sguardo dallo schermo. Gli uomini affascinati dal suo carattere apparentemente forte, indipendente e un po’ menefreghista, un vero uomo insomma. Le donne, incantate dal sarcasmo, l’intelligenza e il cinismo che si ostina a mostrare, ma che in realtà altro non è che uno scudo per proteggersi dal dolore, sognano un uomo così al loro fianco. Perché in fondo l’istinto da “crocerossina” è presente, anche se non in egual modo, in tutto il gentil sesso.Non stupiscono i grandi ascolti di questa seconda stagione che confermano il successo della prima. Gli ingredienti per una serie tv da far rimanere incollati alla tv ci sono tutti. Un uomo disilluso dalla vita che non riesce a superare un grande dolore. Una donna di cui si innamora nonostante il fantasma della moglie. Un trasferimento che pur quanto non voluto lo aiuterà a conoscersi e riscoprirsi. Tutto vissuto con lo sfondo di un giallo-poliziesco che non annoia mai. Ad aiutare nell’impresa c’è lo sguardo tenebroso di Marco Giallini, che in un’intervista confessa di assomigliare caratterialmente allo stesso Schiavone, con il quale inoltre condivide purtroppo anche la perdita dell’amatissima moglie.Classe ’63, sguardo da duro, un po’ grottesco e capelli brizzolati. Un attore a 360 gradi che riesce a passare dai panni di un marito in piena crisi di coppia a un investigatore cinico, in maniera nel tutto naturale.Il suo approccio con la recitazione inizia a ventidue anni. Iscritto all’ Accademia di Arte Drammatica di Roma “La Scaletta” comincia una gavetta che durerà fino al 1998, anno in cui verrà catapultato da un giorno all’altro nel mondo del cinema. Notato dal regista Marco Risi e inserito nel cast de “L’ultimo capodanno” nelle vesti del marito di Monica Bellucci.Iniziano per lui una lunga serie di successi cinematografici e televisivi che lo porteranno poi a sei candidature ai David di Donatello e a una triplice vittoria dei Nastri d’Argento per i film “ACAB”, “Tutta colpa di Freud” e “Perfetti sconosciuti”.Grande amico e collega di Valerio Mastandrea, altra icona del cinema e teatro italiano. Giallini ammette che merito del suo debutto sul grande schermo debba essere riconosciuto anche al compagno di recitazione. Lo svela pubblicamente in un’intervista su Sky Uno quando come ospite a fianco dell’amico al programma “E poi c’è Cattelan”, condotto dallo stesso Alessandro Cattelan, con la simpatia e la classe che lo contraddistingue scherza sul fatto di avere uno stretto il legame col collega “dall’ ormai lontano” 1994. Ritornando al burbero Schiavone, da questa stagione possiamo aspettarci che il viaggio introspettivo del vicequestore sia appena cominciato e c’è molta curiosità di conoscerlo più a fondo nei prossimi tre appuntamenti che ci attendono.