QUELLI CHE URLAVANO CONTRO I CENTRI SOCIALI E ORA TACCIONO PER CASAPOUND: CHE IPOCRITI

QUELLI CHE URLAVANO CONTRO I CENTRI SOCIALI E ORA TACCIONO PER CASAPOUND: CHE IPOCRITI

Me li ricordo i centri sociali, non avevo più l’età per frequentarli ma li osservavo. Quanta cultura e socialità vissuta hanno prodotto in quei luoghi border line occupati: concerti, giovani che hanno sperimentato se stessi come attori e musicisti, confronti, dopo scuola, disagiati che sono riusciti a porsi dei limiti. Quanta gente e quanti politici urlavano di chiuderli quei luoghi pieni di scritte e colori. Gli stessi che ora vogliono cacciare i migranti da ogni luogo o comune. Ora quelle stesse persone e quei politici tacciono di fronte ai locali occupati a Roma da Casa Pound. Non urlano più scandalizzati, non fomentano rabbia e odio contro gli occupanti, non pretendono legalità. Che ipocriti. Per me se persone si trovano un posto per discutere e sperimentarsi che lo facciano, anche se queste persone mi fanno orrore e paura da come si vestono a come pensano, parlano e agiscono. La Costituzione salva anche loro che la odiano. Altri sono i motivi per reprimere Casa Pound. Ricostruzione del partito fascista, l’occupazione abusiva e gestione della case popolari, rapporti ambigui con clan malavitosi, la violenza che esercitano, il razzismo. Sono i motivi per i quali chi chiedeva la repressione contro i centri sociali ora tace. Che ipocriti.