“ASSOLTA”, PER NON AVER COMMESSO IL FATTO

“ASSOLTA”, PER NON AVER COMMESSO IL FATTO

La Corte suprema del Pakistan ha assolto oggi Asia Bibi, la donna cristiana condannata a morte per presunta blasfemia nel 2010. Nella scorsa serata era stata rilasciata poi, subito dopo, il trasferimento in un luogo sicuro. Le prime reazioni del marito e della figlia ad Acs: “Non vedo l’ora di riabbracciare mia madre”. Manifestazioni di gioia dei democratici pakistani ma altrettante anche da parte di gruppi di estremisti che fanno del fondamentalismo sistema di vita La vicenda che coinvolge Asia risale al 14 giugno 2009.Asia Naurīn Bibi è una lavoratrice agricola a giornata. Quel giorno è impegnata nella raccolta di bacche e scoppia un diverbio con delle lavoratrici di religione musulmana. A lei era stato chiesto di andare a prendere dell’acqua. Ma un gruppo di donne musulmane l’avrebbe respinta sostenendo che Asia, in quanto cristiana, non avrebbe dovuto toccare il recipiente. Il 19 giugno, le donne denunciano Asia Bibi alle autorità sostenendo che, durante la discussione, avrebbe offeso Maometto.Picchiata, chiusa in uno stanzino, stuprata e infine arrestata pochi giorni dopo nel villaggio di Ittanwalai, nonostante contro di lei non ci sia nessuna prova. Viene condotta nel carcere di Sheikhupura. Asia Bibi ha sempre negato le accuse e ha replicato di essere perseguitata e discriminata a causa del suo credo religioso.Di queste ore la notizia della liberazione ma non certo quella della fine dei pericoli per la giovane donna “assolta” di un reato di cui non esiste traccia.