L’INTER RESISTE E RIMONTA UN GRANDE BARCELLONA 1-1

L’Inter non muore mai, Malcom porta avanti, con merito, il Barcellona, ma Icardi trova nel finale la zampata vincente che fa esplodere San Siro. Tre concetti chiari: l’Inter coglie un buon punto, prezioso, ma non ancora decisivo, ma la prestazione non convince. Il Barcellona gioca meglio, è più forte, troppo più forte e avrebbe meritato la vittoria.Questa volta il palleggio degli uomini di Spalletti, che avevano annichilito Milan, Lazio e Genoa, non riesce, i catalani aggrediscono alti e inducono all’errore i neroazzurri, e la partita diventa un monologo catalano. Inutile negarlo le distanze ci sono e si vedono. L’Inter però ha il grande merito di soffrire, e rimanere attaccata alla partita, come spesso gli capita: Handanovic la tiene in vita, la coppia centrale si batte bene e ribatte tutto il possibile, e per assurdo, nel momento, l’unico, migliore dell’Inter, dove i neroazzurri avevano trovato e provato anche qualche sortita, vanno sotto. Sembra il colpo del meritato ko, invece Spalletti cambia un Brozovic stremato e mette dentro il “ toro” Martinez che, al minuto 87 va a riconquistare una palla vagante, Vecino, l’uomo della Champions, la trasforma in un mezzo tiro, ad Icardi basta quello, lo intercetta, e spalle alla porta, con due difensori alle costole, riesce a trovare la girata vincente e trova un pari insperato. E alla fine pazienza se arriva la notizia che il Totthenam, che era sotto con il Psv, ha rimontato, il punto conquistato permette all’Inter di mantenere due macht-ball per il passaggio del turno agli ottavi, un +3 che infonde ancora grande ottimismo. Piove a Milano, in un San Siro gremitissimo ed entusiasta, e il temporale si scatena presto anche in campo, perché il Barcellona continuava a fare girare il pallone e a mandare a vuoto gli uomini di Spalletti: con tempismo e pulizia di palleggio veramente formidabile: fortunatamente il grande possesso palla e l’assoluto dominio blaugrana non è direttamente proporzionale ai tiri nello specchio della porta, soprattutto nel primo,tempo, dove solo Suarez, nei primi 20 minuti ci prova ben tre volte, ma non trova mai la porta. Handanovic deve allungarsi in una parata difficile su di un tiro di Dembele’ per il resto, finisce il tempo e l’Inter mantiene la porta inviolata. Spalletti aveva recuperato Nainggolan, ma l’indonesiano ha sofferto tanto, era in difficoltà, e poche volte ha trovato il tempo giusto per il pressing e per rendersi a sua volta pericoloso. Nella ripresa, infatti, dopo 15 minuti, Spalletti lo sostituisce con Borja Valero che, a ritmi bassi, garantisce una proprietà di palleggio superiore. All’Inter questa sera è mancata proprio questo: il confronto con i catalani era imbarazzante, il loro pressing alto costringeva l’Inter ad uscite poco corrette, il fraseggio veniva sempre interrotto da errori tecnici, a volte banali, anche se, è giusto rendere omaggio al Barcellona che è sicuramente una delle squadre più forti al mondo, e questo a parziale scusante della giornata non proprio brillante dei neroazzurri. La ripresa per mezz’ora aveva mantenuto lo stesso tran tran: ma il Barcellona arrivava di più a tirare e Handanovic doveva impegnarsi a ribattere tiri in seguito di Coutinho, Suarez e Dembele’, poi accade nell’ultimo quarto d’ora quello che sembrava impossibile succedere. Il Barcellona sembrava non forzare più e limitarsi ad un sterile possesso palla, e l’Inter si affacciava un paio di volte con due volate di Peresic sulla fascia sinistra che producevano anche la miglior palla gol per l’Inter: Politano su cross del croato anticipava tutti di testa ma metteva fuori. Anche il vantaggio del Psv a Wembly con il Totthenam lasciava pensare che in fondo il pareggio accontentasse tutti. Arrivano i cambi catalani: entrano Vidal, al posto di Artur, e Malcom al posto di Dembele’: ed e proprio il giocatore soffiato alla Roma che trova il vantaggio, insperato, ma meritato.L’Inter perde una delle tante sanguinose palle, e in ripartenza, dopo appena un minuto dalla sua entrata in campo, Malcom da appena fuori area colpisce di sinistro e sorprende la difesa interista e, forse, anche Handanovic (38’). Come detto, vantaggio meritato, ma che, a quel punto, suonava come beffa: a San Siro rimbomba il silenzio, ma l’Inter sa non mollare e Spalletti indovina il cambio. Martinez raccoglie un pallone sporco e lo mette al centro: la coppia Champions, Vecino e a Icardi, tramutano in oro qualsiasi cosa, arriva il pareggio che premia un ‘Inter inferiore ma che ha avuto il merito di crederci. Il prossimo turno l’Inter potrà chiudere la pratica qualificazione avendo due risultati su tre a Londra con gli Spurs, ma nella malaugurata ipotesi di sconfitta avrà ancora il match-ball in casa con il Psv, sempre che gli Spurs nonriescano ad espugnare Barcellona, insomma, il peggio dovrebbe essere passato e l’ottimismo rimane, anche però, le distanze fra una buona squadra come l’Inter e una grande squadra come il Barcellona.