PALERMO. IMPRENDITORE DICE NO AL PIZZO

PALERMO. IMPRENDITORE DICE NO AL PIZZO

C’è questo tizio a Palermo, Luigi Marino, capelli corti e occhiali, che da giorni cerca il costruttore Giuseppe Piraino. Vuole da lui il 3% dei suoi guadagni. Perché? Perché sì. Punto. Perché al Sud funziona così. “Perché quando si va in casa d’altri si bussa”. E Palermo è casa loro. Almeno secondo loro. E devi pagare. Ma Giuseppe Piraino non pensa che sia così. Sa chi ha di fronte, sa chi c’è dietro di lui, ma se ne sbatte le palle. Perché è un uomo e non si vuole piegare alla paura. Lo avvicina, lo affronta a muso duro, faccia a faccia, senza paura, e col cellulare riprende tutto. Si presenta. “E’ lei che mi sta cercando da giorni?”“Si la stiamo cercando noi”.“Noi chi?”.“Noi”.“E allora sono qui, sono Giuseppe Piraino. Piacere. Mi dica”.“So che state facendo dei lavori”.“Certo, per conto di un committente, mi dica”.“Ah sta facendo dei lavori. E lei non lo sa che si bussa quando va in casa di altri…?”.Piraino si incazza. Alza la voce. Da solo, davanti all’esercito che quell’uomo ha dietro di sé. Come l’omino cinese davanti ai carri armati in piazza Tien An Men. Marino è sempre più sconcertato: “Abbassi la voce. Io sono qui perché se lei è… disponibile a fare qualcosa per gli altri… ben venga”.“Senta – lo interrompe Piarino – lei è venuto qui offendendomi. Ha buttato fuori i miei operai dicendo ‘voi oggi non lavorate’”“Quello che mi dicono faccio….. (…) una mano lava l’altra”“Ah una mano lava l’altra? E allora mettiti come operaio e lavora. Perché si lavora nella vita, non si chiede il pizzo”.“Buonaserata”“Altrettanto a lei…”. Ecco. Questo è quello che succede in Italia, ogni giorno, in ogni regione del sud, mentre la politica e il Paese pensano solo a quattro disperati che arrivano con i barconi. Ed ecco cos’è il VERO coraggio. Perché mentre voi con le vostre teste rasate, i vostri muscoli fatti in palestra, i vostri tatuaggi cattivoni, i vostri simboli da duri maschioni, i vostri slogan, le vostre ronde, i vostri Capitani, il vostro braccio teso fate gli intrepidi, i coraggiosi, gli ardimentosi con i morti di fame che arrivano sfiniti sui barconi, senza armi, senza soldi, senza vestiti, senza famiglia, senza più niente, senza forze; e li menate, e li aspettate davanti ai centri di accoglienza con le bandiere, e li cacciate; mentre in branco come sciacalli davanti alla preda morente fate i forti con i deboli: a Palermo un uomo con due palle così affronta da solo, a mani nude, faccia a faccia, la mafia e tutto il suo esercito. Fate altrettanto se volete fare i duri. Ma non lo farete. Perché coglioni o si è, o si hanno.