CAMPIONATO CON GARBO. IL NAPOLI PERDE LA TESTA E L’INTER LA PUNISCE, LA JUVE A +9
DI DANIELE GARBODifficile parlare di calcio quando c’è di mezzo un morto. E’ il calcio italiano, bellezza. Un calcio fatto di furbi, di stadi che andrebbero demoliti e ricostruiti, di razzismo, di inciviltà, di maleducazione. Non c’è da meravigliarsi se ogni tanto ci scappa il morto, nella fattispecie di fede interista, ma conta davvero poco.E’ successo a qualche centinaio di metri da San Siro, prima della partita, con il contorno di quattro tifosi napoletani accoltellati. Ogni volta ci ritroviamo a dire che servono segnali forti, tolleranza zero e via dicendo. Ma non cambia mai nulla. Per tre volte il Napoli ha chiesto la sospensione della partita per i cori razzisti all’indirizzo di Koulibaly, ma il direttore di gara non ha ritenuto di applicare una normativa della Federcalcio che viene sistematicamente ignorata. Ancelotti ha detto che la prossima volta sarà la squadra a fermarsi, a costo di aver partita persa a tavolino. E questo sarebbe davvero un segnale forte.Il razzismo non è un problema solo italiano, sia chiaro. L’unica differenza è che se in Inghilterra beccano un tifoso che insulta un calciatore di colore, viene processato per direttissima e non può più mettere piede in tutti gli stadi di Sua Maestà la regina Elisabetta. Da noi invece siamo ancora agli appelli, alle promesse puntualmente disattese. Tipico di un paese che non riesce a far rispettare le proprie leggi.Ma proviamo a parlare di calcio. La Juventus vince anche quando non vince: a Bergamo i bianconeri acciuffano per i capelli il secondo pareggio in campionato, ma guadagnano un punto sul Napoli, battuto dall’Inter e scivolato a meno 9. Insomma un’altra giornata favorevole alla Signora Omicidi.L’Atalanta mette sotto la Juve giocando un calcio fisico a ritmi elevati. Ma quando la prima sconfitta sembra ormai inevitabile, anche per via dell’inferiorità numerica scaturita dall’espulsione di Bentancur, Allegri estrae dalla manica l’asso Cristiano Ronaldo, che a 12 minuti dal termine salva baracca e burattini. Ecco la differenza tra un ottimo giocatore e un fuoriclasse. A questo aggiungiamo la solita straordinaria mentalità di una squadra che non si arrende mai e avremo l’identikit della Signora Omicidi.Il Napoli scende in campo a San Siro sapendo che una vittoria gli consentirebbe di avvicinarsi a 6 punti dalla Juve. Ma di fronte c’è l’Inter e la cosa non è affatto semplice. Dopo un primo tempo in sofferenza, la squadra di Ancelotti domina la ripresa, pur senza mai creare occasioni per passare in vantaggio. Partita tranquilla sino all’81°, quando Koulibaly, fino a quel momento il migliore in campo, viene ammonito per un fallo su Politano, applaude polemicamente all’indirizzo dell’arbitro Mazzoleni, che gli mostra il cartellino rosso. In inferiorità numerica il Napoli ha il match point al novantesimo, ma Zielinski lo scarica addosso ad Asamoah, appostato sulla linea di porta e poco dopo Lautaro Martinez segna il gol partita. Il Napoli perde la testa e Insigne si fa espellere per una stupida vendetta ai danni di Keita.Una cosa va detta chiaramente: l’unico vero errore di Mazzoleni è probabilmente la mancata sospensione della gara per i cori razzisti, perché la gestione tecnica è pressoché ineccepibile. La sensazione è che i giocatori del Napoli siano scesi in campo prevenuti verso il direttore di gara, accusato dal presidente De Laurentiis, proprio alla vigilia della sfida di San Siro, di non essere imparziale.Come spesso succede, ADL ha perso un’altra occasione per stare zitto e ha fornito ai suoi giocatori l’alibi perfetto per giustificare la sconfitta. Del resto da un presidente che capisce di calcio come io capisco di cinema, c’è poco da aspettarsi.Simone Inzaghi vince la sfida fratricida col Bologna e inguaia Pippo, che per il quale la trasferta di sabato a Napoli somiglia maledettamente a un’ultima spiaggia. La Lazio invece puntella il quarto posto e la panchina di Simone, che è riuscito a venir fuori da una situazione un po’ complicata.Vola la Sampdoria, trascinata dal solito straordinario Quagliarella, il cui ottavo gol consecutivo è un gioiello da mostrare alle scuole calcio.Il Milan non va oltre il pareggio a Frosinone e, se sabato sera i rossoneri non dovessero battere la Spal a San Siro, il destino di Gattuso sarebbe segnato. Higuain è sempre più immalinconito e non vede l’ora di raggiungere Sarri al Chelsea in uno scambio con Morata tutt’altro che semplice e che dipende in gran parte dalla Juventus, proprietaria del cartellino del Pipita.Continua la risalita della Roma, che supera il Sassuolo giocando un buon calcio. Schick sembra per un giorno il giocatore per il quale la società ha speso oltre 40 milioni di euro, ma soprattutto Zaniolo si conferma un giovane dal sicuro avvenire. Il suo gol del 3 a 0 è un capolavoro di forza fisica, capacità tecnica e personalità. Le stimmate di un campioncino.Prezioso il successo del Parma sul campo di una Fiorentina che non riesce a trovare continuità, e quello del Torino sull’Empoli.La lotta per la salvezza registra la vittoria del Cagliari, che allontana i sardi dalla zona calda, dove Udinese, Spal e Frosinone, viaggiano con molta calma. Forse troppa.
